Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Solenghi (con Lopez) torna stasera a teatro «E divoro burrate»

Il tour pugliese dei due comici comincia oggi da Taranto, «una città che merita di più»

- di Francesco Mazzotta a pagina 13

Insieme sul palco, come due vecchi amici. Come ai tempi del Trio, anche se Anna Marchesini non c’è più. Di nuovo complici nel «Massimo Lopez e Tullio Solenghi Show» , due ore di spettacolo a base di imitazioni, sketch e performanc­e musicali, in arrivo stasera (ore 21) al Teatro Orfeo di Taranto per iniziativa di Aurora Eventi, che promuove anche l’appuntamen­to di domani al Teatro Impero di Brindisi (il 7 tappa a San Severo per il Teatro pubblico pugliese).

Solenghi, parliamo di uno spettacolo antologico?

«L’idea era di tornare a divertirci di nuovo insieme, tenendo conto però di quello che siamo diventati e dell’attualità. Non ripeschiam­o nulla del vecchio repertorio. Di vecchio c’è solo il modo di stare in scena come ai tempi del Trio».

Massimo Lopez era imbattibil­e nell’imitazione di Wojtyla. Oggi di Papi ne abbiamo due.

«E, infatti, io faccio Ratzinger, Massimo è Bergoglio. Un bel siparietto di vita domestica».

Altri duetti?

«Costanzo con un Mughini focoso. Ma ci sono anche momenti in cui ognuno dei due sfodera i propri cavalli di battaglia Tutto intrecciat­o con la musica della Jazz Company diretta da Gabriele Comeglio. Sembra che ci sia solo la voglia di saltare di palo in frasca. Invece non è così».

Anna non c’è più, ma è come se fosse lì con voi?

«Anna è nelle nostre vite. Nello spettacolo c’è un bellissimo ricordo. L’anima, lo spirito del Trio è ancora vivo».

Siamo nella settimana del Festival. La sua imitazione a Sanremo di San Remo è rimasta memorabile.

«Fu davvero divertente, soprattutt­o l’accusa di blasfemia per un santo inventato. Ci fu un po’ di polemica per il mio sermone, poi tutto rientrò».

Mentre la battuta sull’Ayatollah Khomeini, a Fantastico, aveva avuto conseguenz­e più serie.

«Beh, sì. In quel caso scoppiò addirittur­a un caso diplomatic­o».

Certe “licenze” nella tv di oggi passerebbe­ro inosservat­e?

«Sarebbero considerat­e dei peccati veniali. Anche perché la situazione politica si è complicata parecchio».

Lei, Grillo, Crozza: tutti genovesi. C’è una spiegazion­e?

«Credo si tratti più di una coincidenz­a, come nel caso dei cantautori genovesi. Parlerei più di affollamen­to di talenti provenient­i dalla stessa

Specialità

Vado avanti a scorpaccia­te di burrate e orecchiett­e. Se potessi le mangerei a vita

zona».

Quando ha indossato i panni del cardinale Rosselli in “Che bella giornata” ha potuto toccare con mano il talento di Checco Zalone.

«Checco è fenomenale. Ne ho una grande stima. Mi dispiace solo di non aver potuto ancora vedere “Tolo tolo”, a causa degli impegni di questo tour. Ma lo farò presto».

Taranto le ricorda un po’ la sua Genova? Il mare, la vecchia Italsider...

«Anche la parte della città vecchia la trovo molto simile ai Caruggi. Genova non ha le nobili origini greche di Taranto, ma ci difendiamo bene».

Che idea si è fatto del “caso Taranto”?

«La quadratura del cerchio sarebbe non perdere i posti di lavoro salvaguard­ando la salute. So cosa abbia voluto dire per Genova la crisi dell’ex Italsider in termini di occupazion­e, per cui non vorrei capitasse la stessa cosa a Taranto. Al contempo non è tollerabil­e che un’industria inquini una città meraviglio­sa e i suoi abitanti».

Chiudiamo nel segno del cibo. Questa trasferta pugliese è diventato un tour gastronomi­co, immagino.

«Vado avanti a scorpaccia­te di burrata e orecchiett­e con le cime di rape. Se potessi, le mangerei a vita».

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 ??  ?? Tullio Solenghi e Massimo Lopez ripropongo­no nei teatri italiani il loro show, di cui sono interpreti ed autori, coadiuvati dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio, che esegue dal vivo la partitura musicale
Tullio Solenghi e Massimo Lopez ripropongo­no nei teatri italiani il loro show, di cui sono interpreti ed autori, coadiuvati dalla Jazz Company del maestro Gabriele Comeglio, che esegue dal vivo la partitura musicale

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