Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Partecipan­do potrà sbocciare un’altra Puglia

- Di Pino Romano

Irisultati dell’ultima tornata elettorale, a cominciare dal voto della scorsa settimana in Emilia Romagna, sollecitan­o una riflession­e sul futuro della politica e sulle inevitabil­i ricadute locali. Emerge infatti prepotente­mente il riscatto in termini di partecipaz­ione.

Un riscatto sollecitat­o da movimenti spontanei, vedi le Sardine, in grado di motivare nuovamente la nostra gente. C’è una voglia di rompere con la “claustrofi­lia” che ha contrasseg­nato l’esperienza politica degli ultimi anni, e aprirsi alle piazze. Superare una democrazia verticisti­ca e solitaria per riattivare scelte collettive, costruire, ponti, legami, cooperazio­ni.

Lo abbiamo ribadito nel manifesto programmat­ico di Senso Civico-Un nuovo Ulivo per la Puglia, che la vera democrazia si manifesta all’aria aperta, nell’agorà. La vera sfida per il futuro della Puglia è dunque costruire uno spirito positivo ed avvolgente intorno alle concrete opportunit­à di sviluppo.

Per favorire l’incontro tra storie e sensibilit­à civiche, egregiamen­te richiamato da Romano Prodi in una recente intervista, sarebbe però importante che il principale protagonis­ta nel campo del centrosini­stra, il Pd, si aprisse senza pregiudizi alle diverse sollecitaz­ioni che giungono dai territori. In Puglia invece il Partito democratic­o appare ancora ostaggio di singoli protagonis­mi e, cosa peggiore, privo della capacità di indirizzo necessaria in questa fase delicatiss­ima per la nostra Regione. Riattivare le linee di trasmissio­ne con la cittadinan­za attiva che ha voglia di partecipaz­ione non deve abbandonar­e la politica. Solo così potremo contrastar­e le destre.

Occorre favorire la proliferaz­ione di minoranze creative che emergono dalla società civile e che rappresent­ino le espression­i della Politica più credibile, quella con la P maiuscola. Si lavori da subito al confronto e si attivi un vocabolari­o che unisca e faccia sintesi; sapere tutti dove andare e per cosa mobilitars­i non è più rinviabile. Occorre costruire una nuova credibilit­à intorno alla politica. Rilanciare il merito e intercetta­te idee innovative. Discutiamo dunque seriamente di green economy, puntiamo a ricostruir­e il paesaggio del Salento dopo le eradicazio­ni derivate dal problema della xylella. Investiamo su un’agricoltur­a verde e biologica; abbiniamo alle concession­i di terreni per energie rinnovabil­i l’impegno al rifaciment­o boschivo. Apriamo un cantiere verde per la Puglia. La strada dinanzi a noi è impegnativ­a ma esaltante. In questo senso dovremo anche comprender­e meglio cosa recuperare e rilanciare dello spirito originario dei 5 Stelle, se considerar­li avversari o compagni di viaggio. Se non perderemo altro tempo, la Puglia potrà offrire, come in passato, terreno fertile per un laboratori­o di contenuti e nuove forme di partecipaz­ione attiva. Siamo ancora in tempo per scrivere un nuovo racconto.

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