Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Troupe della Rai aggredita a Japigia L’Ordine: «Basta»
Una troupe della Tgr Puglia della Rai di Bari è stata aggredita al quartiere Japigia da un uomo di 45 anni, che ha spaccato anche lo specchietto dell’auto su cui viaggiavano giornalista e operatore. Solidarietà da parte di Ordine e Assostampa.
Una troupe del Tgr Puglia è stata aggredita ieri mattina mentre filmava i controlli dei carabinieri al rione Japigia di Bari nei confronti di alcuni pregiudicati del quartiere. Autore dell’aggressione è stato un uomo di 45 anni che ha preteso che la troupe andasse via dal quartiere e che non filmasse i controlli dei militari. Oltre alle minacce, l’uomo ha dato un paio di pugni ad un finestrino ed ha danneggiato uno degli specchietti retrovisori dell’auto su cui si trovavano il giornalista con il suo operatore. Sull’aggressione «l’Associazione della Stampa di Puglia esprime sostegno al comitato di redazione della Tgr Puglia e a tutti i giornalisti del Tg Rai regionale».
Il sindacato dei giornalisti pugliesi, «ringraziando le forze dell’ordine per il tempestivo intervento, si appella alla Prefettura - perché si faccia immediata chiarezza sul caso. I gravi episodi di giornalisti minacciati sono all’ordine del giorno - è scritto in una nota - ed è intollerabile che vi siano residenti o addirittura clan che si permettano di decidere come, quando e se debba essere garantito ai cittadini il diritto all’informazione e ai cronisti il diritto-dovere ad esercitare la libertà di stampa, entrambi tutelati dalla Costituzione».
Sull’accaduto è intervenuto anche l’Ordine dei giornalisti della Puglia esprimendo «solidarietà alla troupe della Rai aggredita mentre realizzava un servizio giornalistico nel quartiere Japigia di Bari e sottolinea con preoccupazione- è scritto in una nota- il fenomeno sempre più frequente di minacce rivolto agli operatori dell’informazione. Non possono esserci “zone franche” per chi ha il dovere di informare e per chi ha il diritto di sapere. Anzi: è proprio in quelle “zone” che diventa necessaria la funzione dell’informazione. Un giornalismo sotto scorta - prosegue il comunicato - è un sintomo di pericolo per la democrazia, per questo è necessario un supplemento nell’attenzione che le istituzioni già riservano agli operatori per l’informazione».