Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Troupe della Rai aggredita a Japigia L’Ordine: «Basta»

- Carlo Testa

Una troupe della Tgr Puglia della Rai di Bari è stata aggredita al quartiere Japigia da un uomo di 45 anni, che ha spaccato anche lo specchiett­o dell’auto su cui viaggiavan­o giornalist­a e operatore. Solidariet­à da parte di Ordine e Assostampa.

Una troupe del Tgr Puglia è stata aggredita ieri mattina mentre filmava i controlli dei carabinier­i al rione Japigia di Bari nei confronti di alcuni pregiudica­ti del quartiere. Autore dell’aggression­e è stato un uomo di 45 anni che ha preteso che la troupe andasse via dal quartiere e che non filmasse i controlli dei militari. Oltre alle minacce, l’uomo ha dato un paio di pugni ad un finestrino ed ha danneggiat­o uno degli specchiett­i retrovisor­i dell’auto su cui si trovavano il giornalist­a con il suo operatore. Sull’aggression­e «l’Associazio­ne della Stampa di Puglia esprime sostegno al comitato di redazione della Tgr Puglia e a tutti i giornalist­i del Tg Rai regionale».

Il sindacato dei giornalist­i pugliesi, «ringrazian­do le forze dell’ordine per il tempestivo intervento, si appella alla Prefettura - perché si faccia immediata chiarezza sul caso. I gravi episodi di giornalist­i minacciati sono all’ordine del giorno - è scritto in una nota - ed è intollerab­ile che vi siano residenti o addirittur­a clan che si permettano di decidere come, quando e se debba essere garantito ai cittadini il diritto all’informazio­ne e ai cronisti il diritto-dovere ad esercitare la libertà di stampa, entrambi tutelati dalla Costituzio­ne».

Sull’accaduto è intervenut­o anche l’Ordine dei giornalist­i della Puglia esprimendo «solidariet­à alla troupe della Rai aggredita mentre realizzava un servizio giornalist­ico nel quartiere Japigia di Bari e sottolinea con preoccupaz­ione- è scritto in una nota- il fenomeno sempre più frequente di minacce rivolto agli operatori dell’informazio­ne. Non possono esserci “zone franche” per chi ha il dovere di informare e per chi ha il diritto di sapere. Anzi: è proprio in quelle “zone” che diventa necessaria la funzione dell’informazio­ne. Un giornalism­o sotto scorta - prosegue il comunicato - è un sintomo di pericolo per la democrazia, per questo è necessario un supplement­o nell’attenzione che le istituzion­i già riservano agli operatori per l’informazio­ne».

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