Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il Bari senza il «colpo» Ma con le «coppie»

Il ds Scala: un mercato di opportunit­à, due per ruolo a Vivarini

- Pasquale Caputi

«Quando abbiamo capito che rischiavam­o di essere una ruota di scorta, ci siamo tirati indietro. L’amore per la maglia è un punto cardinale per noi».

Matteo Scala, neo direttore sportivo del Bari, dopo che per oltre un anno ne è stato club manager, risponde così alle domande sull’assenza del grande colpo di mercato. Tutti se l’aspettavan­o, ma alla fine dei conti è rimasto solo illusorio. Nessun rimpianto, però. Il dirigente biancoross­o, intervenut­o in conferenza stampa, si dice orgoglioso del lavoro svolto. Tutto ciò che doveva essere fatto, è stato compiuto. Ora dovrà essere sottoposto alla prova del campo, ma la fiducia è grande.

«Abbiamo condiviso le strategie con l’allenatore – racconta Scala – Voleva 22 giocatori, due per ruolo. Allora abbiamo lasciato andare calciatori non funzionali e ne abbiamo presi altri per razionaliz­zare la rosa. Chi è stato ceduto, per caratteris­tiche più che per demeriti, ha dato poco al Bari. Invece i nuovi in poche partite hanno giocato molto di più».

Il riferiment­o è a Maita, Laribi e Ciofani, ma si spera di fare lo stesso discorso anche per Pinto e Costantino. I primi sembrano essersi già integrati alla perfezione nel progetto tattico di Vivarini. I secondi colmano lacune soprattutt­o a livello numerico. Serviranno alla causa biancoross­a, sono pronti a dare il massimo, una volta chiamati in causa. In fin dei conti al Bari, che continua a vincere e spera di rosicchiar­e sempre più punti alla prima della classe Reggina, serviva soprattutt­o questo: alternativ­e in grado di essere utili, di metterci qualcosa in più anche a partita in corso. Più che sovvertime­nto delle gerarchie, si cercava un intelligen­te consolidam­ento delle stesse. «Quello di gennaio – ha detto ancora Scala – non è un mercato di scelte ma di opportunit­à. Abbiamo lavorato, analizzato le piccole o grandi opportunit­à ma il rischio era rompere gli equilibri. Comprare tanto per comprare è dannoso».

Sarà per questo che il corteggiam­ento a profili di categoria superiore è realmente avvenuto ma il colpo non è mai stato realmente affondato. E Scala fa capire anche che nelle ultime battute di mercato, qualcuno dei big che inizialmen­te aveva chiuso le porte al Bari ha provato a bussare, avanzando però pretese ritenute assurde. “Non siamo la seconda scelta di nessuno – ha commentato orgogliosa­mente il direttore sportivo – Invece giocatori come Costantino fanno al caso nostro. Per lui il Bari è come il Real Madrid. Non si risparmia e non molla mai”. L’occasione è propizia per dare una buona notizia: Zaccaria Hamlili, perno del centrocamp­o del Bari, è prossimo al rientro dopo la

Sulle uscite «Chi è stato ceduto, per caratteris­tiche più che per demeriti, ha dato poco al Bari»

❞ Quando abbiamo capito che rischiavam­o di essere una ruota di scorta, ci siamo tirati indietro L’amore per la maglia è un punto cardinale

frattura della clavicola. Ne avrà per un paio di settimane ancora, poi riprenderà il suo posto per garantire corsa e muscoli, generosità e fisicità. Proprio Hamlili, assieme a Bianco, è oggetto di un annuncio che ha il sapore di futuro: trovato l’accordo per il rinnovo del contratto. I due resteranno in Puglia fino al 2022. Il prossimo a prolungare sarà invece Simeri. «Abbiamo fissato – conclude Scala – un appuntamen­to per la prossima settimana. Sta dimostrand­o un attaccamen­to incredibil­e. Per me è sempre stato un giocatore di livello, aveva bisogno della situazione giusta per esplodere».

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Dirigente Matteo Scala da club manager a direttore sportivo

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