Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
DISCARICHE IN STRADA LA CITTÀ DIVENTA CAPITALE DEI RIFIUTI
Come in un incantesimo MATERA maledetto la città dei Sassi, la capitale della cultura del 2019, la punta di diamante invidiata da tutta Italia, esempio di virtuosismo, progettualità e cultura 4.0 e condivisa con cittadini avidi di piacere e meraviglie, si è trasformata a tratti in una discarica a cielo aperto. Parte delle carreggiate sono colme di rifiuti dal centro alla periferia. Si salva solo la Civita, ma ancora per poco perché già la raccolta di carta e cartone ha subito un ritardo di qualche giorno pacchi si accumulano inesorabilmente lungo la via.
Un marciapiede tipo della città è pieno di rifiuti di ogni genere. Da divani di La Martella, alle aspirapolveri di Piaccianello, dalle credenze del rione San Pardo, ai televisori di Lanera. Non c’è un solo rione che si salva dall’invasione che sembra essere piovuta dal cielo dalla sera alla mattina. Quello che sta succedendo è sotto gli occhi di tutti: amministratori compresi. La colpa dello sversamento incontrollato di rifiuti è dovuto certamente in primis ai cittadini incivili, ma loro malgrado sono facilitati nel compito dalla chiusura delle piattaforme che fino a poche settimane fa erano adibite alla raccolta degli ingombranti. Chiuse perché nel nuovo contratto che il comune di Matera ha stipulato con Cns, il consorzio che ha vinto la gara per la raccolta differenziata, sono previste nuove strutture che al momento però o sono chiuse o non esistono. Un blocco che ha generato lo scempio che è sotto gli occhi tutti. Sia quando si entra da Matera Sud, sia quando si arriva da Matera Sud. E la situazione tra rimbalzi di responsabilità, tavoli di concertazione, comunicati stampa dell’ultim’ora sembra lontana dall’essere definita in tempi celeri. E la città, sporca, piange.