Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Per diventare capitale sei parole chiave e il volto di San Nicola
La sfida del Comune in sei parole chiave. Dieci giorni per i progetti
Il filo scelto per imbastire l’identità della candidatura di Bari a Capitale italiana della cultura 2021 avrà il volto e la storia di Nicola di Myra. L’uomo divenuto santo, in un percorso da riscrivere in chiave partecipata e contemporanea e che si tradurrà nella serie di eventi (della durata di un anno) che andrà a comporre il dossier da consegnare al Mibact entro il prossimo 2 marzo. Sei le strade da poter percorrere, gli archetipi individuati per raccontare e riflettere del mito del santo: il sacro, la luce, il mare, l’oriente, il dialogo e il femminile.
C’è tempo fino al 16 febbraio per proporre idee e progetti: il Comune di Bari apre le porte a tutti gli operatori culturali della città e assicura che, anche nel caso in cui il nome prescelto non dovesse essere quello del capoluogo pugliese, il programma sarà portato a compimento. Una vittoria comunque, è quindi il messaggio.
Lo specifica più volte Antonio Decaro, che con la candidatura a capitale della cultura cavalca l’onda di questo nuovo fermento cittadino alimentato dalla riapertura di alcuni tra i più preziosi contenitori: il teatro Piccinni, l’ex teatro Margherita, il museo di Santa Scolastica. «Questa avventura per la città di Bari ha senso solo se diventa una sfida collettiva – spiega il sindaco - cui aderiscono fisicamente o progettualmente tutti gli attori, istituzionali, culturale e sociali del territorio, ognuno con la sua idea e competenza, fino ai 41 Comuni dell’area metropolitana che di fatto sono parte di questa candidatura».
A supporto del lavoro di sintesi tra le varie proposte, un comitato di saggi la cui composizione è in queste ore in via di definizione. «Quando abbiamo iniziato a pensare al tema della candidatura di
Bari capitale italiana della cultura - ha aggiunto l’assessore alle Culture Ines Pierucci - abbiamo ragionato sui principali temi che hanno attraversato la città nei cinque anni della prima consiliatura Decaro dall’innovazione alla smart city, dal mare agli spazi culturali, alla partecipazione, al futuro - e ci siamo detti sarebbe stato interessante delinearne una che si rivolgesse non tanto alla commissione di valutazione del Ministero quanto a un’intera comunità, la nostra, affinché vi si potesse riconoscere». Sull’importanza della partecipazione si sofferma più volte il dirigente dello staff del sindaco, Vitandrea Marzano.
Si attrezza intanto anche Taranto: sarà avviato quest’oggi, nella sala Wojtyla in piazza Caduti a Martano, il metodo partecipativo promosso dall’Unione dei comuni della Grecìa salentina per il coinvolgimento attivo dei cittadini alla candidatura del territorio a Capitale della Cultura 2021 a sostegno del capoluogo jonico. Le altre candidate pugliesi sono San Severo, Trani e Molfetta (che non si è ancora ritirata).