Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Aria pura dopo le follie dell’era Giancaspro Ma nel calcio i conti in ordine non bastano

- Di Michele Pennetti

Una gestione sana, un ritorno robusto da parte della città. Ecco, in controluce, cosa si legge tra le carte del bilancio del primo Bari dell’era De Laurentiis. Un eccellente raccolto, per un inizio appesantit­o dagli strascichi (emotivi, oltre che sportivi) dell’era Giancaspro. Dal botteghino alle sponsorizz­azioni, dai diritti tv ai partner commercial­i, la risposta è stata al di sopra delle aspettativ­e per una società e una squadra ripartite dagli anonimi campi della serie D. I meriti della proprietà sono indubbi. Dopo la fase di avviamento seguita dal papà Aurelio, Luigi De Laurentiis ha dialogato proficuame­nte con le istituzion­i - in particolar­e con il sindaco Antonio Decaro - e grazie alle buone entrature ha rastrellat­o ricavi consistent­i dalle aziende del territorio che hanno supportato il nuovo progetto calcistico. Anche il cinema, di rimbalzo, è rientrato nell’operazione visto che proprio a Bari e provincia la Filmauro ha prodotto e girato la pellicola di Carlo Verdone - Si vive una volta sola - in uscita prossimame­nte in tutte le sale italiane. La promozione in C, naturalmen­te, ha perfeziona­to un lavoro che adesso però ha bisogno di compiere un salto di qualità. Perché il calcio è azienda e buona amministra­zione, ma pure empatia. Nel primo caso, come insegna l’esperienza di Napoli, il nome De Laurentiis è una garanzia. Nel secondo, soprattutt­o quando il massimo dirigente del club respira a intermitte­nza una città e la sua tifoseria, il rischio è che al minimo cedimento di risultati il filo si spezzi. E che i tifosi vadano meno allo stadio, che gli sponsor si ritirino, che i bilanci arrossisca­no. Per avere è importante esserci, dare e investire. Sempre.

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