Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Aria pura dopo le follie dell’era Giancaspro Ma nel calcio i conti in ordine non bastano
Una gestione sana, un ritorno robusto da parte della città. Ecco, in controluce, cosa si legge tra le carte del bilancio del primo Bari dell’era De Laurentiis. Un eccellente raccolto, per un inizio appesantito dagli strascichi (emotivi, oltre che sportivi) dell’era Giancaspro. Dal botteghino alle sponsorizzazioni, dai diritti tv ai partner commerciali, la risposta è stata al di sopra delle aspettative per una società e una squadra ripartite dagli anonimi campi della serie D. I meriti della proprietà sono indubbi. Dopo la fase di avviamento seguita dal papà Aurelio, Luigi De Laurentiis ha dialogato proficuamente con le istituzioni - in particolare con il sindaco Antonio Decaro - e grazie alle buone entrature ha rastrellato ricavi consistenti dalle aziende del territorio che hanno supportato il nuovo progetto calcistico. Anche il cinema, di rimbalzo, è rientrato nell’operazione visto che proprio a Bari e provincia la Filmauro ha prodotto e girato la pellicola di Carlo Verdone - Si vive una volta sola - in uscita prossimamente in tutte le sale italiane. La promozione in C, naturalmente, ha perfezionato un lavoro che adesso però ha bisogno di compiere un salto di qualità. Perché il calcio è azienda e buona amministrazione, ma pure empatia. Nel primo caso, come insegna l’esperienza di Napoli, il nome De Laurentiis è una garanzia. Nel secondo, soprattutto quando il massimo dirigente del club respira a intermittenza una città e la sua tifoseria, il rischio è che al minimo cedimento di risultati il filo si spezzi. E che i tifosi vadano meno allo stadio, che gli sponsor si ritirino, che i bilanci arrossiscano. Per avere è importante esserci, dare e investire. Sempre.