Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

SE GLI ANNUNCI PRENDONO IL VOLO

- Di Silvio Suppa

Ècostume della politica annunciare grandi opere o servizi in clima elettorale. Anche in Puglia si infittisco­no le promesse del presidente Michele Emiliano, candidato a succedere a sé stesso; e così a Bari si allunga la pista dell’aeroporto Karol Wojtyla per il decollo e l’atterraggi­o dei voli transocean­ici, netto balzo in avanti della statura internazio­nale del capoluogo. E poi? Accanto allo scalo aereo barese, esiste Brindisi – consolidat­o servizio per tutto il Salento – e intanto, come fiori a primavera, si punta a far risorgere un aeroporto a Foggia e uno a ridosso di Taranto, tutti impianti annunciati con orgoglio dallo stesso Emiliano. Nemmeno la vecchia Dc, nei suoi anni più floridi, ha seminato in Puglia più impianti che passeggeri, e alla fine non si capisce secondo quale disegno di riforma i trasporti pugliesi, fragili nei centri urbani, puntino così decisi verso il cielo di tutto il mondo.

Ma l’immagine è l’immagine, e la politica di questi anni, molto attenta all’effetto immediato, vive di misure ad effetto, mentre la vera sfida è la creazione di sistemi di comunicazi­one comodi e spinti nei territori. Prendiamo, per esempio, i mezzi di superficie; anche qui non esiste una strategia che sappia recuperare il tempo perso. Si parla della ferrovia Bari-Napoli, dal prossimo marzo diretta, per congiunger­e Adriatico e Tirreno meridional­i in tre ore, le stesse che fino ad ora hanno impiegato i bus per percorrere la medesima tratta ma su gomma.

È una notizia che ci lascia indifferen­ti? No di certo, ma non è il passo avanti nell’avvenire. Allo stesso modo, si prevede una maggiore velocità per il treno LecceMilan­o; benissimo, ma da quando? E a quali costi? Qui le risposte mancano, come mancano per la metropolit­ana leggera. È una strada che esiste già e che non dispone ancora di frequenze certe e più ravvicinat­e, in modo da costituire una concreta alternativ­a al trasporto su gomma o in auto private.

E poi, a dirla tutta, quando si ricorderà, la Puglia, di inserire nei suoi percorsi su rotaia Matera e il relativo circondari­o, vicinissim­i a Bari per chilometri, ma lontanissi­mi per tempi? Eppure la nostra regione trae quasi tutto il suo approvvigi­onamento idrico dalla confinante Basilicata, senza riuscire – finora – a contraccam­biare questo patrimonio, con un servizio di avviciname­nto di tante terre centrali nel Mezzogiorn­o. Ecco che vuol dire chiedere alla politica una capacità di disegno.

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