Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Isole ecologiche contro l’emergenza rifiuti
Matera, De Ruggieri firma l’ordinanza: via alla corsa per liberare strade e marciapiedi
La riapertura di due isole ecologiche per porre un argine all’emergenza rifiuti. Dopo il reportage del Corriere del Mezzogiorno, che ha raccontato la grave situazione in cui versa Matera con le sue strade e i suoi marciapiedi invasi dagli ingombranti, il sindaco Raffaello De Ruggieri ha firmato l’ordinanza che dà 90 giorni alla cooperativa incaricata per risolvere la questione. Scatta quindi la corsa contro il tempo per ripulire la città dal brutto spettacolo.
Alla fine la decisione è arrivata con una ordinanza dal carattere urgente, che supera alcuni ostacoli amministrativi e permette in modo rapido di risolvere la situazione. Dopo un po’ di empasse il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, ha firmato l’apertura di due isole ecologiche che daranno la possibilità ai materani di poter svuotare le loro case da mobili, suppellettili, divani, televisori non più sui marciapiedi del centro e della periferia ma nelle aree autorizzate. Il reportage del
Corriere del Mezzogiorno aveva acceso i riflettori su un problema che la città stava vivendo da alcuni giorni. Più il tempo passava e più i rifiuti si accumulavano per strada. Nel borgo La Martella, lontano dal centro della città, ma comunque a Matera la situazione era ed è ancora a dir poco drammatica. La foto simbolo, quella dei divani e dei materassi in uno slargo hanno lasciato l’amaro in bocca e tristemente trasformato la città in una discarica a cielo aperto.
Dalle foto e dalle segnalazioni dei cittadini, che poi hanno continuamente pubblicato sui social le foto dello scempio, non c’era rione indenne dal triste fenomeno dell’abbandono incondizionato di rifiuti in strada, segno sia di grande inciviltà, ma anche di disperazione per l’impossibilità di conferire il rifiuto in maniera corretta. Televisori, barattoli di vernice, mobili di una cucina, frigoriferi, camerette di bambini smontate e ammassate nei rioni San Pardo, Lanera, Piaccianello, Agna, a pochi chilometri dai Sassi. In alcune zone addirittura i materassi erano stati piegati e poggiati a terra con vista sull’altipiano delle Murgie materane. Una visione che ha fatto bene alla città. Ma per fortuna, e bisogna darne atto, il sindaco, resosi conto che la situazione era in uno stato comatoso, ha deciso di firmare subito l’ordinaza che permetterà a consorzio che ha vinto la gara di appalto per la raccolta dei rifiuti in città, di poter gestire gli spazi. L’ordinanza dura 90 giorni, termine en tro il quale si dovrà trovare una soluzione stabile. Era previsto dal bando che il comune di Matera indicasse le aree adatte al conferimento sia degli ingombranti che di altro materiale, e così è stato fatto anche se con un bel po’ di ritardo.
L’ordinanza dispone l’apertura immediata degli ecocentri di via Montescaglioso e di viale delle Nazioni Unite.Il provvedimento è stato notificato al Cns, Consorzio nazionale servizi, che gestisce il servizio di raccolta dei rifiuti nel sub ambito Matera 1 che oltre alla città capofila ha anche Irsina, Miglionico, Ferrandina e Tricarico.
Il centro comunale di raccolta di Matera Sud (via Montescaglioso) dev’essere avviato a piena operatività, mentre quello di Matera nord (viale delle Nazioni Unite) dev’essere mantenuto operativo solo per il conferimento degli scarti di sfalci e potature.
«L’apertura immediata dei centri di raccolta - sottolinea l’assessore all’Ambiente, Giuseppe Tragni - consente di fornire i servizi necessari e per scongiurare l’abbandono incontrollato dei rifiuti sul territorio comunale e di non pregiudicare le condizioni per una corretta gestione del ciclo dei rifiuti».
Adesso la palla passa al consorzio che deve attuare tutte le procedure utili per poter far partire subito gli eco centri e ripulire le strade dai rifiuti ingombranti. Il rischio è che i ritardi possano ancora una volta accumularsi com’è tutt’ora per la raccolta differenziata.
La decisione
Per gli ingombranti individuate le aree in via Montescaglioso e all’ex centrale del latte