Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Appello a Emiliano «Non perdiamo i turisti dalla Cina»
Nel 2020 era previsto l’arrivo di un milione di cinesi
Il vice presidente del Consiglio regionale, Giandiego Gatta, ha invitato il governatore Emiliano a studiare le conseguenze del mancato arrivo di turisti cinesi per il coronavirus. «Un danno enorme».
Dal turismo all’industria: il mercato cinese è un business appetibile per la Puglia ma l’epidemia del coronavirus con lo stop dei voli da e per la Cina per i prossimi sei mesi diposto dal governo Conte - avrà dei contraccolpi sulla rete di affari tra il paese asiatico e la Puglia. Nel 2020 in Puglia erano attesi un milione di persone ma la diffusione del virus ha costretto i tour operator cinesi a sospendere i pacchetti turistici nelle varie località pugliesi.
In questo contesto strategico sarà il volo Bari-Pechino che è pronto ma resta fermo in attesa di sviluppi (si sperano positivi) nella vicenda sull’emergenza internazionale sanitaria che ha coinvolto la Cina. L’emorragia di turisti che potrebbe essere provocato dal coronavirus viene sollevato dal vicepresidente del Consiglio regionale pugliese, Giandiego Gatta (Forza Italia) che ha chiesto alla giunta regionale guidata dal governatore Michele Emiliano di fare chiarezza sulla Puglia.
«I numeri sono eloquenti: si parla di una perdita (ottimistica) di 13,2 milioni di presenze turistiche in Italia, con un’impennata alle stelle di disdette a causa del clima di psicosi provocato dal Coronavirus», dice Gatta. Che aggiunge: «Poiché la nostra Puglia gode di un trend positivo sul fronte turistico e questi dati ci allarmano non poco, chiedo alla Giunta regionale se abbia una fotografia delle eventuali perdite patite dal sistema ricettivo, anche perché la riduzione dei flussi turistici si ripercuoterebbe inevitabilmente su tutta la nostra economia». Poi conclude: «Alla Giunta Emiliano chiediamo di conoscere le stime sulle perdite attuali ed anche se ci siano in campo dei progetti per sostenere l’intero indotto».
Come ricorderete era stato Salvatore Toma, responsabile tavolo tecnico tessile e abbigliamento di Confindustria Puglia, a lanciare l’allarme. «A novembre eravamo stati in Cina per stringere accordi su food, design e turismo. Tra febbraio e marzo aspettavamo in Puglia i loro tour operator per organizzare i pacchetti. Ma tutto è stato cancellato in attesa che passi l’emergenza sanitaria. Nel 2020 in Puglia era previsto l’arrivo di un milione di turisti cinesi», aveva detto Salvatore Toma.
Oltre il turismo, la crisi sanitaria legata al coronavirus sta avendo contraccolpi anche sull’induistria. A Shanghai il re del salotto pugliese, Pasquale Natuzzi, non ha potuto ancora riavviare la produzione dopo il Capodanno cinese. L’attività, forse, ripartirà tra una settimana. E ieri Aditya Mittal, presidente e direttore finanziario di Arcelor Mittal, ha spiegato che «il coronavirus certamente peserà sull’attività industriale nel primo trimestre dell’anno», aggiungendo però di «aspettarsi un rimbalzo nella seconda metà dell’anno». Infine esito negativo per il sospetto diagnostico del virus riscontrato due giorni fa a Barletta.