Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Sviluppo, Shell punta su Taranto
Con «InventaGiovani» formazione di alta qualità e servizi di consulenza per gli aspiranti imprenditori
Shell InventaGiovani esiste da 38 anni in una quindicina di paesi nel mondo. Da dieci l’iniziativa è stata lanciata in Basilicata. Da marzo sbarca a Taranto. È il programma di investimento sociale di Shell — che insieme con Total e Mitsui detiene la concessione Tempa Rossa di estrazione petrolifera in territorio di Potenza — dedicato all’imprenditoria giovanile. Un progetto reso possibile dalla capacità di fare rete del Comune di Taranto che ha coinvolto l’Università di Bari, l’Autorità Portuale e la Confindustria locale.
A scanso di equivoci, conviene subito dire che il programma non mette a disposizione soldi e finanziamenti, ma elementi immateriali. Sostiene le idee che possono trasformarsi in impresa con la formazione di alta qualità e la consulenza, il contatto con figure competenti per preparare un business plan credibile, con il supporto nelle fasi di costituzione e di sviluppo per un periodo di tre anni.
«Qui a Taranto — ha detto Marco Brun, presidente e ad Shell Italia — vogliamo provare a fare quello che abbiamo fatto e stiamo facendo con successo in Basilicata: accompagnare i giovani che hanno un sogno nel cassetto a far sì che possa diventare realtà». Brun respinge l’idea di assistenzialismo e spiega che lo spirito di InventaGiovani è «accompagnare i giovani in un percorso formativo e di consulenza manageriale affinché sviluppino, loro, le competenze e le conoscenze necessarie per avviare un’attività imprenditoriale».
Il viatico perché il progetto riesca anche nell’area ionica risiede nel successo ottenuto nella confinante Basilicata. Qui lo schema Shell ha lanciato 16 imprese in vari settori: dall’agricoltura biologica alla cosmetica, dal wedding planning al sociale, dagli spin off in ambito geologico all’e-commerce, dall’edilizia innovativa alla manifattura di design, all’artigianato e ai servizi per le imprese; altre 15 imprese, già costituite prima di partecipare al programma, sono state sostenute con formazione e consulenza per lo sviluppo dei rispettivi business.
Con queste premesse il progetto viene lanciato sul territorio di Taranto. Vi può partecipare chiunque abbia il diploma di un istituto superiore e che abbia almeno 18 anni. «Investire nei giovani — ha aggiunto Brun — significa investire nel futuro di chi, anche quando gli idrocarburi saranno finiti, continuerà a vivere e lavorare nella sua terra. Questa iniziativa è stata possibile grazie al Comune di Taranto e al sindaco Melucci che ha cambiato il paradigma nel rapporto tra il territorio e le imprese passando da una logica del do ut des e di reciproco antagonismo ad un atteggiamento di mutua collaborazione».
Il vicesindaco Paolo Castronovi ha confermato questo cambio di passo. «Dovevamo scegliere tra continuare con gli aiuti a pioggia o seminare la rinascita — ha spiegato — e abbiamo scelto questa seconda strada per creare le condizioni di sviluppo e invertire i paradigmi con cui è stata raccontata sinora la nostra città. Il progetto Shell è confacente alle scelte del Comune, noi sappiamo che i nostri giovani hanno voglia di mettersi in gioco e con questo programma possono passare da un’idea all’impresa. Siamo impazienti di vedere nascere nuove imprese».
L’investimento sociale della Shell è un derivato del progetto Tempa Rossa relativo all’adeguamento della raffineria di Taranto destinata allo stoccaggio del greggio estratto nella concessione Gorgoglione e trasferito sullo Ionio via oleodotto per essere poi imbarcato su petroliere verso la destinazione finale. Si inquadra nel programma di compensazioni e di riequilibrio ambientale e per lo sviluppo sostenibile definiti in un protocollo d’intesa firmato l’anno scorso tra il Comune e la Provincia di Taranto con Eni per un insieme di interventi, tra cui manutenzione di strade e edifici pubblici, pari a un valore di 6 milioni.