Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La delusione degli ambientalisti «Inquinamento fuori controllo»
Ambientalisti e associazioni divise, Confindustria fiduciosa. Non sono mancate le reazioni all’annuncio di Mittal, che ha deciso di rimanere a Taranto. Secondo Angelo Bonelli (Verdi) «stiamo assistendo ad una sistematica violazione dei valori dell’inquinamento». Critiche vengono rivolte anche da Peacelink.
Il rinvio dell’udienza al tribunale di Milano e la laboriosa trattativa che ancora non mette d’accordo governo, Ilva in amministrazione straordinaria e ArcelorMittal suscitano a Taranto reazioni diverse. «Ormai in Italia il diritto è totalmente calpestato – dice Angelo Bonelli, portavoce dei Verdi - e tutto è piegato alla ragion di Stato che non rispetta la salute dei cittadini di Taranto. Stiamo assistendo a una violazione sistematica dei limiti dei valori dell’inquinamento, come il benzene, ma nessuno ne parla. Sembra che siamo tornati al Medioevo. È dal 2012 che stiamo assistendo a rinvii delle decisioni, alle leggi Salva Ilva e a tutto il resto, ora a una trattativa che non raggiunge un esito ed è tutto questo a decretare la morte dello stato di diritto. Nessuno si indigna più, neanche i 5stelle folgorati sulla via di Damasco».
Confindustria Taranto si aspettava, come tutti, il differimento a fine febbraio dell’udienza milanese. «Adesso – commenta il presidente Antonio Marinaro - ci poniamo ad affrontare un altro periodo di attesa che speriamo soprattutto non tradisca le aspettative della città, del territorio e dello stabilimento siderurgico di Taranto. Nella sostanza stiamo prorogando una soluzione, stiamo allungando i tempi, perché una soluzione ancora non c’è, motivo per cui non ci resta che rimandare. Ma non vorrei che si continuasse anche in una condotta che è poco attenta verso il territorio», riferendosi ai problemi dell’indotto-appalto siderurgico. Sul possibile accordo, Marinaro dice: «Attendiamo che pervengano i documenti per capirne di più. Mi pare di scorgere che il Governo