Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Pronto a vedere Renzi, io l’argine contro la Lega» L’ultima carta di Emiliano
Anche Zingaretti si rivolge a Italia viva: «Matteo ci ripensi» E le Sardine lanciano un appello all’unità contro il sovranismo
Michele Emiliano gioca l’ultima carta. Parla in tv su La7, agita lo spettro di una vittoria della destra e si dice disponibile a incontrare Matteo Renzi. Lo vorrebbe convincere a non presentare alle Regionali un candidato di disturbo che, togliendo voti al centrosinistra, possa nuocere alla sua rielezione. Emiliano, al contrario, si ritiene l’unico punto di riferimento «per tutti coloro che vogliono opporsi ad una deriva leghista o a un ritorno al passato, cioè a Raffaele Fitto».
Nonostante le difficoltà del polo renziano a individuare un candidato governatore, Emiliano ne percepisce l’insidia. Perciò non si fa pregare quando gli viene rivolta la domanda se sia disposto a dialogare con Renzi: «Sedersi al tavolo con Italia Viva? Ci mancherebbe. Non ho alcun motivo personale per non incontrare Renzi e trovare un punto di collegamento». E siccome si ipotizza che il candidato renziano possa essere la ministra Teresa Bellanova, Emiliano si rivolge anche a lei: «Sono disponibile a incontrare Teresa. La quale non ha alcun motivo personale nei miei confronti. Lo scontro politico tra me e Renzi si è consumato, ad esempio, sulla decarbonizzazione dell'Ilva. Io ho combattuto la sua idea e ora ho convinto il premier Conte a decarbonizzare l’Ilva. Renzi è dentro il governo Conte bis, quindi condivide».
L’ex premier, in realtà, nei giorni scorsi è stato netto: tra i motivi di contrasto ha citato oltre l’Ilva anche Tap, xylella, Banca popolare di Bari. E ha detto esplicitamente di colloarriva carsi «contro Emiliano». Dunque una marcia indietro di Renzi appare abbastanza difficile, benché ieri sia arrivato un appello del segretario nazionale del Pd, Nicola Zingaretti. «In Puglia – ha detto il leader dem aprendo la direzione del partito a Roma – auspichiamo un ripensamento da parte di Iv per evitare che dopo anni di buon governo la Regione cada nelle mani delle destre». Un appello analogo anche dalle Sardine di Puglia. Senza citare le diatribe che dividono il centrosinistra rivolgono un appello eloquente: «La Puglia viene prima delle divisioni. Oggi più che mai c’è bisogno di restare uniti». Per questo rivolgono «un appello alla responsabilità di tutte le forze della sinistra a lavorare per il bene comune», in modo da «offrire un’alternativa progressista al sovranismo e al populismo». Confermano infine la loro presenza a Lecce, il prossimo 19 febbraio, in occasione della visita del leader della Lega, Matteo Salvini.
Intanto tiene banco in queste ore in Regione la discussione sul progetto messo a punto nelle scorse settimane da Alfonso Pisicchio. Come si ricorderà (ne abbiamo parlato più volte) l’assessore propone di sospendere dal ruolo di consigliere coloro che siano nominati assessori della giunta regionale e far arrivare in Aula i primi dei non eletti (a condizione di decurtare l’indennità di tutti e non far lievitare i costi complessivi). Se n’era parlato evocando la possibilità di mettere mano alla legge elettorale. Ora Emiliano tira il freno dopo le obiezioni sollevate dal capogruppo di Fdi, Ignazio Zullo. E dopo le perplessità del segretario di Sinistra italiana, Nicola Bavaro («ma allora si inserisca anche la doppia preferenza di genere»). «La proposta della sospensione – dice Emiliano – non è prevista nel nostro programma. Pertanto un’ipotesi di questo tipo, che pure è stata già adottata in altre Regioni, non può essere portata avanti. Ne parleremo preparando il programma per la prossima legislatura».
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Zingaretti Auspico un ripensamento di Italia viva per evitare che la Regione vada a destra