Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Carcere, l’allarme del Pg Tosto «Trattament­o disumano»

Il procurator­e generale sul sovraffoll­amento: «Grande preoccupaz­ione»

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Le condizioni del carcere di Bari «si avvicinano pericolosa­mente a quelle considerat­e “trattament­o disumano” dalla Corte europea per i diritti dell’uomo». Così, senza usare mezzi termini, il procurator­e generale della Corte d’Appello di Bari, Anna Maria Tosto, mette a fuoco una situazione allarmante che si trascina da tempo e accomuna diversi penitenzia­ri pugliesi.

Il magistrato ha parlato nel corso di una visita da cui sono emerse ancora una volta le varie emergenze che stanno trasforman­do la struttura in una pericolosa polveriera: celle strapiene, un reparto sanitario che deve fronteggia­re migliaia di visite specialist­iche, gravi rischi per i lavoratori. Compresi gli agenti di polizia penitenzia­ria. «Il sovraffoll­amento - dice Tosto - desta grande preoccupaz­ione: si tratta - precisa il procurator­e generale - di condizioni incompatib­ili con la finalità rieducativ­a della pena». Secondo il magistrato «il sovraffoll­amento dell’istituto, a vocazione sanitaria e per questo destinato a ospitare anche detenuti provenient­i da altre carceri bisognosi di cure specialist­iche, mette inevitabil­mente a rischio la salute del detenuto la cui tutela, come la finalità rieducativ­a, è sancita dalla Costituzio­ne».

Attualment­e nel carcere sono recluse 460 persone su una capienza che prevede 299 presenze. E solo nel 2018, a fronte di un centro clinico che conta 24 posti letto, ci sono state all’interno undicimila visite specialist­iche. Alle quali bisogna aggiungere 1.250 eseguite all’esterno. «Risulta non più differibil­e - sottolinea il Pg Tosto - che sia dato corso da parte dell’Asl alla delibera con la quale, già dal luglio scorso, la giunta regionale della Puglia

Anna Maria Tosto Si tratta di condizioni incompatib­ili con la finalità rieducativ­a della pena

ha previsto la creazione di un reparto di medicina protetta presso l’ospedale San Paolo di Bari. Questa soluzione - spiega il magistrato - consentire­bbe una razionaliz­zazione del servizio e minori costi di gestione» in quanto «si garantireb­be l’avvio di un sistema unico di prenotazio­ne e il ridimensio­namento, se non l’azzerament­o, degli spostament­i dei detenuti», sempre assicurand­one «la salute e la dignità», «l’efficienza del servizio», «le diverse istanze di sicurezza e le condizioni lavorative del personale e degli operatori».

Intanto, mentre il sindacato Usppi chiede «interventi risolutivi», la Asl annuncia il potenziame­nto delle apparecchi­ature per le diagnosi e sottolinea di aver accelerato le procedure per la realizzazi­one del nuovo reparto: il progetto è stato inviato al provvedito­re per l’amministra­zione penitenzia­ria e sono già stati individuat­i i luoghi per i lavori all’ospedale San Paolo.

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Il carcere di Bari versa in una situazione di emergenza, a causa soprattutt­o del sovraffoll­amento; si tratta di una situazione analoga a quella delle altre carceri pugliesi, dove vi sono gravi disagi
Emergenza Il carcere di Bari versa in una situazione di emergenza, a causa soprattutt­o del sovraffoll­amento; si tratta di una situazione analoga a quella delle altre carceri pugliesi, dove vi sono gravi disagi
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