Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
La vicenda
Nella foto, Cosimo Tralli presidente del comitato residenti del rione Agna. Da otto anni gli abitanti del quartiere aspettano che il Comune mantenga la promessa di abbattere il ripetitore telefonico a pochi passi dall’istituto Don Milani. Una petizione chiede al Comune di intervenire.
Tra i viali alberati del rione Agna i ragazzi passeggiano tranquilli, alcuni abitanti portano a passeggio il cane, altri accompagnano i bambini a casa, di ritorno dalle ore in classe.
Da otto anni gli abitanti del quartiere aspettano che il Comune mantenga la promessa di abbattere il ripetitore telefonico a pochi passi dall’istituto comprensivo Don Milani e ripristini lo stato dei luoghi, come aveva annunciato nel 2012. Invece l’antenna è ancora lì senza che nessuno sappia se è ancora attiva o meno; la cosa certa è che da circa un mese in un piccolo cantiere allestito a pochi passi dalla scuola si è cominciato a lavorare, scavando non meglio precisati percorsi e l’attività ha cominciato a allarmare genitori e residenti che si sono riuniti in un comitato spontaneo che da ieri raccoglie firme per chiedere alla nuova amministrazione, all’epoca il sindaco in carica era Salvatore Adduce, di risolvere questa vicenda e chiarire cosa è accaduto negli ultimi otto anni.
La petizione ricorda al Comune che già «nel 2013 furono date garanzie che l’antenna non sarebbe stata attivata». I cittadini ricordano poi che secondo una valutazione tecnica effettuata nel 2015 si faceva già riferimento a una antenna ubicata in luogo non idoneo. «Non possiamo permettere – si legge infine nel documento già firmato da centinaia di persone in poche ore – che a pochi metri dalle classi dove crescono e studiano i nostri figli sia concesso di installare antenne per la trasmissione di radio frequenze di qualsiasi tipo». Cosimo