Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Le aziende di trasporto al collasso: bilanci in rosso
Gli imprenditori avanzano 40 milioni dalla Regione: «Le banche non ci fanno più credito»
Le fatture non sono pagate, quindi le banche non anticipano più soldi e se non lo fanno non si possono avere disponibilità per pagare gli stipendi. Un cane che si morde la coda e che rende ancora più difficile la situazione dei trasporti in città. I gravissimi ritardi nell’erogazione dei corrispettivi di servizio dovuti da parte della Regione e degli enti affidanti, costituiscono la causa delle difficili condizioni economiche in cui versano le aziende private di trasporto in Basilicata.
L’arretrato complessivo - superiore ai 40 milioni di euro - mette certamente gli operatori nell’impossibilità di onorare i contratti con i fornitori e di garantire il puntuale pagamento degli stipendi ai propri dipendenti. Tale situazione mette a rischio centinaia di posti di lavoro e potrebbe causare, in alcuni casi, l’apertura delle procedure di mobilità. « È questa la ragione principale del grave stato di crisi in cui versa il settore del trasporto pubblico regionale e locale, che non riesce a soddisfare il diritto alla mobilità dei cittadini lucani con servizi adeguati in termini qualitativi e quantitativi e con costi compatibili con il bilancio regionale», denunciato.
L’Anav Basilicata, l’associazione nazionale trasportatori viaggiatori e il sistema di imprese rappresentato, quindi, rifiuta ogni pretestuoso addebito sullo stato di crisi del trasporto pubblico locale nella Regione. «Al contempo, ribadisce piena disponibilità a contribuire a un processo di rilancio e industrializzazione del settore» in un contesto di concorrenza regolata per il mercato nel pieno rispetto delle responsabilità e dei ruoli di tutti i diversi soggetti coinvolti.
«La scarsa redditività dei servizi è attribuibile a politiche errate: sistema tariffario rigido, mantenuto fermo nel tempo e poco incentivante; inadeguatezza di investimenti in infrastrutture dedicate ai servizi; ritardi nell’utilizzazione dei fondi statali messi a diposizione per sostenere il rinnovo del parco rotabile. E l’erroneità di tali scelte, o meglio di tali mancate scelte, risulta ancora più evidente considerando che i servizi su gomma trasportano il 95% dei passeggeri che utilizzano i diversi sistemi di mobilità pubblica finanziati dalla Regione», spiegano i componenti dell’associazione di categoria che rappresenta le società private dei trasporti.
Le imprese confermano la ferma volontà di tener fede agli impegni assunti innanzi al Prefetto di Potenza con le rappresentanze sindacali dei lavoratori e con la Regione nella riunione del 29 novembre 2019, non appena la Regione dia seguito agli impegni dalla stessa presi nella medesima sede e imprescindibili per consentire il regolare svolgimento dei servizi: «l’erogazione di 10 milioni di euro da parte della Regione per il ristoro di contributi arretrati per il rinnovo del contratto collettivo di lavoro, l’erogazione in più rate delle trimestralità arretrate dei corrispettivi di servizio relativi al 2019, per un totale di 40 milioni di euro». Una impresa viste le casse vuote della regione.