Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Quagliariello: «Legittima la richiesta della Lega»
Da un lato benedice l’intesa per la candidatura di Raffaele Fitto a governatore del centrodestra. Dall’altro però Gaetano Quagliariello, senatore e leader di Idea, ritiene «legittima la richiesta della Lega. Questo non significa cambiare gli accordi per la Puglia perché al Sud si vota anche in Campania».
BARI Gaetano Quagliariello, leader nazionale di Idea: nella prossima tornata elettorale regionale si vota in due grandi regioni del Sud, Puglia e Campania. Che seguono l’elezione in Calabria, favorevole al centrodestra. Il Sud è al governo o all’opposizione?
«Ultimamente il Sud è sempre all’opposizione. Nelle Regioni, con l’eccezione della Puglia, si è andati a pendolo. Poi non è mai accaduto nella storia d’Italia che il Sud votasse compattamente contro il governo e desse una basa parlamentare ad un partito, il M5S che dopo meno di due anni sembra come disfatto».
Le dinamiche del centrodestra denotano una netta polarizzazione tra un fronte sovranista – Lega e FdI -e gli altri. Siamo dinanzi ad una mutazione strutturale della coalizione?
«Il centrodestra sembra una persona con un arto molto sviluppato e un altro rattrappito. Ci sono forze di destra in salute e poi c’è un’area liberal-conservatrice che appare rattrappita. In questo spazio - lo dico da analista, senza compiacimento – c’è un partito con un grande futuro dietro le spalle, che ancora la forza di bloccare una riaggregazione, ma che non ha più una forza propulsiva».
Parla di Forza Italia?
Il senatore
Gaetano Quagliariello, 60 anni il prossimo 23 aprile, è stato rieletto nel 2018 nel collegio L’AquilaTeramo
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La valutazione Occorre trovare equilibrio nel centrodestra. E al Sud si vota anche in Campania
«E’ lei che occupa quello spazio, ma ormai è una forza di blocco».
A destra c’è ancora una coalizione oppure una guerra civile strisciante?
«Questo è il punto e molto dipenderà dalla legge elettorale. Politicamente invece, perché una coalizione esista, servirebbe tenere conto delle esigenze di tutti e trovare una soluzione super partes». Concretamente?
«Da una parte alcuni partiti rivendicano un accordo che è stato fatto e sarebbe stato tradito. Dall’altro c’è la Lega che dopo il mancato sfondamento nelle regioni rosse, ritiene, con qualche ragione, di non poter essere esclusa dal Sud. Se si intende essere ancora una coalizione il problema si risolve a Roma. Le esigenze sono entrambe fondate».
Un comitato di saggi che dovrebbe occuparsi del caos che accade in Puglia?
«Il caos che accade in Puglia è un riflesso di questa situazione. Il problema pugliese è che tanta gente di centrodestra non ci crede più, perché la Puglia è stata l’unica regione del Sud che ha mantenuto una sua stabilità, sebbene contro natura, perché è sempre stata una regione di destra».
Ma calare dall’alto un candidato non rischia di deprimere il territorio?
«Non è questa la questione. A livello nazionale occorre trovare un equilibrio all’interno della coalizione, tra esigenze diverse. Questo non significa obbligatoriamente cambiare gli accordi per la Puglia, perché c’è un’altra regione meridionale che va al voto, la Campania».
Anche il polo della sinistra appare molto logorato, per lo scontro sulla candidatura di Emiliano. Che ne pensa?
«Emiliano ha interpretato per primo, è un giudizio avalutativo, la logica di un possibile accordo tra Pd e 5 Stelle. Quindi Emiliano diventa un motivo di possibile differenziazione. La mia impressione è che tutte le forze sono abbastanza logorate e stiano facendo di tutto per logorarsi di più».
Era circolato il suo nome, come superpartes, per sanare lo scontro in atto. Ha mai pensato di candidarsi?
«No, assolutamente. Oggi non c’è nessuno spazio per candidature superpartes».