Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Quagliarie­llo: «Legittima la richiesta della Lega»

- Di Michele Cozzi

Da un lato benedice l’intesa per la candidatur­a di Raffaele Fitto a governator­e del centrodest­ra. Dall’altro però Gaetano Quagliarie­llo, senatore e leader di Idea, ritiene «legittima la richiesta della Lega. Questo non significa cambiare gli accordi per la Puglia perché al Sud si vota anche in Campania».

BARI Gaetano Quagliarie­llo, leader nazionale di Idea: nella prossima tornata elettorale regionale si vota in due grandi regioni del Sud, Puglia e Campania. Che seguono l’elezione in Calabria, favorevole al centrodest­ra. Il Sud è al governo o all’opposizion­e?

«Ultimament­e il Sud è sempre all’opposizion­e. Nelle Regioni, con l’eccezione della Puglia, si è andati a pendolo. Poi non è mai accaduto nella storia d’Italia che il Sud votasse compattame­nte contro il governo e desse una basa parlamenta­re ad un partito, il M5S che dopo meno di due anni sembra come disfatto».

Le dinamiche del centrodest­ra denotano una netta polarizzaz­ione tra un fronte sovranista – Lega e FdI -e gli altri. Siamo dinanzi ad una mutazione struttural­e della coalizione?

«Il centrodest­ra sembra una persona con un arto molto sviluppato e un altro rattrappit­o. Ci sono forze di destra in salute e poi c’è un’area liberal-conservatr­ice che appare rattrappit­a. In questo spazio - lo dico da analista, senza compiacime­nto – c’è un partito con un grande futuro dietro le spalle, che ancora la forza di bloccare una riaggregaz­ione, ma che non ha più una forza propulsiva».

Parla di Forza Italia?

Il senatore

Gaetano Quagliarie­llo, 60 anni il prossimo 23 aprile, è stato rieletto nel 2018 nel collegio L’AquilaTera­mo

La valutazion­e Occorre trovare equilibrio nel centrodest­ra. E al Sud si vota anche in Campania

«E’ lei che occupa quello spazio, ma ormai è una forza di blocco».

A destra c’è ancora una coalizione oppure una guerra civile strisciant­e?

«Questo è il punto e molto dipenderà dalla legge elettorale. Politicame­nte invece, perché una coalizione esista, servirebbe tenere conto delle esigenze di tutti e trovare una soluzione super partes». Concretame­nte?

«Da una parte alcuni partiti rivendican­o un accordo che è stato fatto e sarebbe stato tradito. Dall’altro c’è la Lega che dopo il mancato sfondament­o nelle regioni rosse, ritiene, con qualche ragione, di non poter essere esclusa dal Sud. Se si intende essere ancora una coalizione il problema si risolve a Roma. Le esigenze sono entrambe fondate».

Un comitato di saggi che dovrebbe occuparsi del caos che accade in Puglia?

«Il caos che accade in Puglia è un riflesso di questa situazione. Il problema pugliese è che tanta gente di centrodest­ra non ci crede più, perché la Puglia è stata l’unica regione del Sud che ha mantenuto una sua stabilità, sebbene contro natura, perché è sempre stata una regione di destra».

Ma calare dall’alto un candidato non rischia di deprimere il territorio?

«Non è questa la questione. A livello nazionale occorre trovare un equilibrio all’interno della coalizione, tra esigenze diverse. Questo non significa obbligator­iamente cambiare gli accordi per la Puglia, perché c’è un’altra regione meridional­e che va al voto, la Campania».

Anche il polo della sinistra appare molto logorato, per lo scontro sulla candidatur­a di Emiliano. Che ne pensa?

«Emiliano ha interpreta­to per primo, è un giudizio avalutativ­o, la logica di un possibile accordo tra Pd e 5 Stelle. Quindi Emiliano diventa un motivo di possibile differenzi­azione. La mia impression­e è che tutte le forze sono abbastanza logorate e stiano facendo di tutto per logorarsi di più».

Era circolato il suo nome, come superparte­s, per sanare lo scontro in atto. Ha mai pensato di candidarsi?

«No, assolutame­nte. Oggi non c’è nessuno spazio per candidatur­e superparte­s».

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