Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Capitale della cultura Trani candidata nel segno di Dante
Convivenza, festosità, accoglienza e devozione. Sono le parole chiave che caratterizzano Trani e sulle quali si costruisce la candidatura della città a capitale italiana della cultura 2021. Una città crocevia di culture differenti, che riesce a coniugare con naturalezza le diversità e che le considera come caratteristiche da valorizzare. Non a caso il concept del dossier che sarà inviato entro il prossimo 2 marzo come atto di formalizzazione della candidatura, è imperniato sul tema del «Convivio di culture, convivio di differenze». Un titolo che richiama la visione di don Tonino Bello di una società che favorisca l’intercultura come strumento di crescita collettiva e che vuole rendere omaggio al grande genio del dolce stil novo, Dante Alighieri, nel settecentesimo anniversario della sua morte. «È una idea che nasce dalla peculiarità della nostra città, l’evidente coesistenza di religioni, di culture, di popoli; una idea che si lega molto bene con i settecento anni dalla morte di Dante nel 2021. Riprenderemo il Convivio, grande opera dantesca, richiamando anche quelle velate contrapposizioni con Federico II sul concetto di cultura aperta o meno», ha spiegato in conferenza stampa il sindaco di Trani Amedeo Bottaro.
La candidatura di Trani è rappresentativa dell’intero territorio della Bat. Dopo il passo indietro di Barletta, l’idea di proporre un progetto che possa tenere conto delle particolarità di tutta la sesta provincia, finalmente ha preso corpo. Lo certifica la presenza alla presentazione del concept del presidente della provincia Bernardo Lodispoto, simbolo della collaborazione tra istituzioni per raggiungere l’ambito riconoscimento. Una volta incassato l’ok dei sindaci del territorio per un’azione sinergica che miri a realizzare il sogno della provincia più piccola della Puglia, Lodispoto chiama a raccolta i privati, le associazioni, il tessuto sociale e produttivo per dare forza ad un progetto che può rappresentare una grande opportunità non soltanto per Trani, ma per tutta la zona cuscinetto tra la Capitanata e la Terra di Bari. «La condivisione adesso va ricercata non solo dalle istituzioni ma anche elle associazioni culturali e dei privati. Tutti dobbiamo fare la nostra parte per attribuire a Trani questo riconoscimento», ha riferito il presidente della Bat.
Intanto Molfetta, Bari, Taranto, San Severo e l’unione dei comuni della Grecia Salentina non stanno a guardare. Se Bari ha individuato la figura di San Nicola e il culto nicolaico come filo conduttore che unisce i concetti di sacro, luce, mare, Oriente, dialogo, femminile, Taranto punta sul concetto di «Ecosistema» declinato secondo sei parole chiave: ambiente, mare, storia, innovazione, arti, riti e tradizioni. Una bella sfida tra territori ricchi di storia e cultura, testimoni di una Puglia che ha voglia di crescere.