Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Fumetti nei Musei, ecco i tesori del patrimonio culturale italiano
Fino al 16 febbraio a Roma, all’Istituto Centrale per la Grafica
Il linguaggio è inedito, così la visita si trasforma in un’esperienza formativa concreta. Artisti, tra cui Ratigher ed Altan, hanno sfruttato reali peculiarità storiche e artistiche per ordire accattivanti storie di fantasia. Fumetti nei Musei (sono 51 in totale) ricordiamo che ha vinto il premio Gran Guinigi come migliore iniziativa editoriale dell’anno al Festival Lucca Comics & Games nel 2018. Sono volumi che raccontano, attraverso l’arte del fumetto, la contemporaneità dei musei italiani, luoghi vivi dove accadono storie incredibili e dove l’immaginazione viene spinta verso nuovi fili narrativi tra suggestioni del passato e scenari fantascientifici. Ideato dal Ministero per i Beni e le Attività culturali e per il Turismo è realizzato con Coconino Press - Fandango per le attività educative dei musei e rivolto a bambini e ragazzi che partecipano ai laboratori e alla didattica. Dalla Rocca di Gradara a Castel Sant’Angelo, dal Museo Archeologico Nazionale d’Abruzzo a Villa d’Este ed Ercolano, i nuovi 29 albi raccontano intrecci strabilianti tra personaggi realmente esistiti, mostri, creature fantastiche, fantasmi e supereroi. E, come nella prima edizione, anche ai nuovi albi hanno partecipato sia grandi autori sia giovani fumettisti emergenti, per i quali questo progetto ha rappresentato un’opportunità per dialogare con la ricchezza del patrimonio culturale, mentre per alcuni è stata l’occasione della prima pubblicazione. Perché in fondo nei musei non tutto è come sembra e, a volte, basta cogliere un dettaglio inconsueto per trovarsi catapultati in un tempo indefinito. Queste vignette permettono di scoprire le collezioni italiane e le architetture che le conservano, di intrufolarsi negli angoli segreti e di immergersi nelle sale espositive più famose al mondo. Sono storie che propongono un altro modo per incuriosire e far nascere nei ragazzi una scintilla che li porti a vivere il museo liberamente, senza finalmente un percorso obbligato. Da non perdere.