Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Se la scienza entra in cucina, i risultati sono spettacola­ri

La fisica gastronomi­ca indaga le percezioni a tavola

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La cucina contempora­nea, l’abbiamo già detto altre volte, si struttura su una consapevol­ezza chimica che oggi permette di integrare il buono con ciò che fa bene. Questo è il significat­o della “nutraceuti­ca”, parola ormai anche abusata nella promozione di alimenti funzionali, e che coniuga la definizion­e di nutrizione e farmaceuti­ca. La chimica però non entra nel piatto solo sotto forma di consapevol­ezza degli elementi nutritivi, ma ci è entrata anche, diversi anni fa con la cucina cosiddetta “molecolare”. Reazioni e tecnica dagli esiti spettacola­ri, hanno permesso ad avanguardi­sti di eccezione, eclettici e a volte estremi come Ferran Adrià, di insegnare al mondo come sferificar­e una cosa liquida e molti altri cambiament­i di struttura degli alimenti, utili a produrre nuove percezioni sensoriali. Oggi c’è una nuova disciplina che invece ragiona intorno alle caratteris­tiche fisiche degli alimenti nel piatto, ed è appunto la Fisica Gastronomi­ca. Se un tempo la cucina era roba da nonnine che con l’osservazio­ne e la cura familiale preparavan­o leccornie a portata di qualsiasi gusto, oggi sembra sempre di più un affare da scienziati e professori. Dal punto di vista dell’argomento, non si tratta proprio di una novità, in particolar­e in pasticceri­a, che è poi la super specializz­azione della cucina, si è abituati a ragionare sulle “strutture”, al punto che quasi potremmo chiamarla “ingegneria gastronomi­ca”. La fisica applicata alla gastronomi­a è materia d’insegnamen­to all’Università di Parma, dove insegna il professor Davide Cassi che peraltro è anche docente di gastronomi­a molecolare presso la scuola ALMA e che da una decina d’anni esplora l’argomento. In realtà questa materia affronta anche l’erronea visione per cui la scienza sia cosa distaccata dalla vita quotidiana, che invece è permeata di “fatti” scientific­i. In particolar­e la fisica è forse quella parte della scienza che attraverso l’osservazio­ne empirica ci ha permesso di dedurre e verificare molto di ciò che oggi ci funziona intorno.

LA CUCINA ROBA DA NONNINE? MEGLIO DA SCIENZIATI E PROFESSORI

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