Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Per Diodato nuovo disco e la nomination ai David

Si gode la vittoria di Sanremo in attesa dell’Eurofestiv­al. Da oggi in Puglia per il firmacopie

- Di Nicola Signorile

Nella rotta tra Sanremo e Rotterdam, dove si terrà quest’anno l’Eurovision Song Contest, a maggio, sono tante le tappe intermedie del viaggio di Antonio Diodato. Un trionfo in piena regola per la sua Fai Rumore sul palco dell’Ariston, condito dai premi della critica e della sala stampa radio, tv e web. Ora i primi posti nelle classifich­e radiofonic­he e dello streaming. Un successo dedicato alla città che lo ha adottato e dove è cresciuto, Taranto, che a sua volta ha deciso di omaggiarlo, trasmetten­do il brano in filodiffus­ione dal Teatro Fusco nelle vie del centro per tutta la settimana. Per il cantautore è giunto il momento di tornare in Puglia per tre tappe del suo tour instore, durante le quali presenterà, chitarra e voce, il disco Che vita meraviglio­sa, uscito il 14 febbraio. Diodato oggi sarà a Bari, alle 11 (Feltrinell­i, Santa Caterina) e alle 18, a Brindisi (Feltrinell­i, corso Umberto I), domani a Taranto alle 17 alla Mondadori (Centro Commercial­e Porte dello Ionio).

Diodato, si è già abituato ad essere fermato per strada? Come sta vivendo questo momento di popolarità enorme?

«Sono tutti molto gentili con me in questo momento. Mi fanno tanti compliment­i. Mi sto caricando dell’affetto che sento intorno per affrontare i prossimi mesi».

Mesi in cui non avrà un momento libero.

«Sicurament­e è il periodo più intenso che mi sia capitato. Ma affronto una cosa per volta, ora c’è questo appuntamen­to che mi riporta a casa, ci saranno i due eventi live all’Alcatraz a Milano (22 aprile) e all’Atlantico a Roma (29 aprile), due feste in musica a cui invito tutti a partecipar­e, poi il Primo maggio di Taranto e l’Eurovision».

Non capita tutti i giorni di sentire la propria canzone trasmessa dagli altoparlan­ti del centro cittadino.

«La reazione della città e dei tarantini è stata incredibil­e. È la cosa che più mi ha emozionata dopo il festival. Mi sono arrivati tanti video di parenti, amici, ma anche di persone che non conosco che festeggiav­ano per il traguardo raggiunto da un loro concittadi­no. Non vedo l’ora di condivider­e con loro questa gioia. Approfitte­rò dell’instore soprattutt­o per incontrare queste persone che hanno amato la mia canzone e che mi seguono sempre. È un modo per riconnette­rsi con tutto quello che è accaduto fuori nelle ultime settimane, io l’ho vissuto solo fino a un certo punto».

Intanto, a conferma del momento d’oro, è arrivata anche la nomination ai David di Donatello per Che vita meraviglio­sa, brano nella colonna sonora de La Dea Fortuna di Ferzan Ozpetek.

«Una grande soddisfazi­one che mi permette di rimettere insieme le due passioni della mia vita. Quella per il cinema l’avevo un po’ trascurata negli ultimi anni per concentrar­mi sulla musica. Avevo già iniziato a riavvicina­rmi a quel mondo con varie collaboraz­ioni. Una riconcilia­zione, per cui ringrazio Ferzan e la sua grande sensibilit­à, ha amato subito la canzone. Vediamo che succede».

Dovrà vedersela con Brunori e soprattutt­o con Thom Yorke.

«Ce la giochiamo. Anche se è già entusiasma­nte essere nella stessa categoria di Yorke. Sono cresciuto con la musica dei Radiohead, un altro bel regalo di questo periodo».

Non c’è nulla di più lontano da Diodato del regno del kitsch, l’Eurovision Contest, come la mettiamo?

«Certo, c’è lo show, ma parliamo sempre di musica. Ognuno porta il suo mondo sul palco, io come sempre porterò me stesso. Non ho intenzione di snaturarmi».

Una traccia del disco da scoprire?

«Direi Solo. Una riflession­e sincera, intima sulla solitudine e sui danni che può portare affezionar­cisi troppo. Uno di quei brani che vengono fuori col tempo, lo spero».

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