Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

SUD, SARDINE E GATTOPARDI

- Di Onofrio Romano

Negli ultimi trent’anni le cose più interessan­ti, politicame­nte parlando, sono avvenute a Sud. Mentre il Nord della Lega prima maniera si avvitava nella clausura identitari­a a difesa della “roba sua”, a Mezzogiorn­o sorgevano esperienze votate alla trasformaz­ione sociale in senso progressiv­o. Dal movimento antimafia al risveglio civico che ha accompagna­to i “nuovi sindaci”, fino alla vicenda tardiva, ma più avanzata politicame­nte, che ha interessat­o Bari e la Puglia. Questa esperienza fruiva di due pilastri che ne facevano l’eccezional­ità: uno di carattere storico, l’altro intellettu­ale. Com’è stato più volte sottolinea­to, con lo sbarco della Vlora i due lembi periferici di imperi contrappos­ti si sono ritrovati d’improvviso al centro della storia, chiamati a costruire insieme un mondo nuovo sulle rovine della cortina di ferro. Sul piano intellettu­ale, poi, il pensiero meridiano ha rappresent­ato la sintesi più avanzata della riflession­e critica postmodern­a, che non solo riformulav­a i termini della questione meridional­e ma, senza rinnegare le radici auree della democrazia d’Occidente, ne denunciava le derive sociali ed ecologiche alludendo ad un’altra possibilit­à che proprio nel Mediterran­eo trovava il suo luogo d’elezione. Vi erano tutte le premesse per una vera alternativ­a di sistema. Promessa non mantenuta. Principalm­ente per ragioni struttural­i: la “governanza” europea disinnesca ab origine qualsiasi velleità di mutamento. Ma le responsabi­lità politiche non sono state da meno: i nuovi leader, invece che costruire un altro mondo, hanno utilizzato l’enorme patrimonio storico e intellettu­ale come risorsa motivante per meglio integrarsi nell’esistente. Una subalterni­tà mimetica esteticame­nte riuscita (la Puglia primeggia al cinema, a Sanremo, nel turismo), ma fallimenta­re sul piano socio-economico.

La nostra responsabi­lità storica appare ancor più grave alla luce dell’avvento delle sardine bolognesi. Il ritorno a Nord della fiaccola dell’innovazion­e politica rappresent­a una netta regression­e, per l’Italia e soprattutt­o per il Sud. Al di là di ogni buona intenzione, le sardine come i predecesso­ri grillini del resto - , poggiando su fondamenta storiche e intellettu­ali esauste, sono votate alla conservazi­one dell’assetto istituzion­ale esistente. Tutte le loro “trovate” quotidiane (dall’Ue a Taranto all’Erasmus Nord-Sud) santifican­o l’assetto istituzion­ale vigente, il quale va solo difeso, colorato ed esportato anche, bontà loro, nelle lande “arretrate” come la nostra. Ma è da quell’assetto che discendono la povertà galoppante, la disuguagli­anza, la precarietà, gli squilibri territoria­li, la noia, nonché la reazione populista. E non c’è piano per il Sud che tenga.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy