Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Il posto all’Arpal? Basta il quiz
Cassano modifica il regolamento: addio alla prova scritta. Previste 550 assunzioni
Essere assunto all’Arpal Puglia con un contratto a tempo indeterminato? Da ora in avanti non ci saranno più le “noiose” selezioni scritte. O i colloqui che mettono a dura prova le commissioni di valutazione. Basterà un semplice quiz a risposta multipla. Un po’ come succede per la patente di guida. È quanto prevede una deliberazione del commissario Massimo Cassano approvata il 17 febbraio scorso.
Essere assunto all’Arpal Puglia con un contratto a tempo indeterminato? Da ora in avanti non ci saranno più le “noiose” selezioni scritte. O i colloqui che mettono a dura prova le commissioni di valutazione. Basterà un semplice quiz a risposta multipla. Un po’ come succede per la patente di guida dove ognuno può sfidare la sorte barrando un’opzione (magari senza motivarla) e riuscire a centrare l’obiettivo. Il tutto in barba alla necessità di trovare figure professionali altamente specializzate.
Succede anche questo in una Puglia che sperimenta sempre forme innovative di gestione della cosa pubblica. L’ultima “trovata” arriva dall’ente strutturale mediante il quale la Regione esercita le funzioni di incontro tra domanda e offerta di lavoro e garantisce l’erogazione dei servizi per l’impiego. Un vanto per il governatore Michele Emiliano che ha indicato un commissario per la lunga fase di start up: Massimo Cassano (ex sottosegretario nel governo presieduto da Matteo Renzi, e leader di Puglia Popolare) in sella all’Arpal da gennaio del 2019. È stato proprio il commissario straordinario a firmare una deliberazione (datata 17 febbraio) che modifica il «regolamento per il reclutamento del personale con contratto di lavoro a tempo indeterminato». La variazione decisa da Cassano riguarda le linee guida sulle procedure concorsuali. In particolare, il cambio delle «prove di esame» con «le prove di esame con facoltà di prevedere nel bando forme semplificate di svolgimento delle prove scritte anche concentrando le medesime in un’unica
Il blitz sulle regole Approvata una deliberazione di modifica al regolamento per i concorsi a poche settimane dalle elezioni regionali.
prova sulle materie previste dal bando stesso, eventualmente mediante il ricorso a domande con risposta a scelta multipla da correggersi anche mediante l’ausilio di sistemi informatici e telematici».
Ma qual è il riferimento normativo per la delibera del quiz? È bene ricordare che uno dei principi costituzionali nell’accesso alla pubblica amministrazione è la verifica comparativa delle competenze. Questo significa che una commissione d’esame deve avere la possibilità, per l’inserimento di personale a tempo indeterminato, di entrare nel merito delle professionalità acquisite dal candidato. I quiz nella prassi vengono utilizzati solamente per una fase di preselezione quando i candidati risultato essere di numero molto più elevato rispetto all’offerta dei posti messi a bando (per una sorta di scrematura).
D’altronde è difficile spiegare a chi ha investito una vita in corsi di laurea e master universitari che il futuro è racchiuso in una riduttiva “crocetta”. Ma, evidentemente, nel caso dell’Arpal, si è voluto far riferimento a un provvedimento (che non è affatto obbligatorio) legato all’articolo 3 della legge 56 del 19 giugno 2019 che parla di «misure per accelerare le assunzioni mirate e il ricambio generazionale nella pubblica amministrazione». Quella norma - tanto criticata per il precedente giuridico che rischia di innescare - fu introdotta per bloccare gli effetti del pensionamento aggiuntivo di quota cento. Nel caso Arpal, in attesa degli eventuali bandi d’assunzione, la dotazione organica inclusa nella determinazione del commissario straordinario del 15 febbraio scorso parla di almeno 550 posti da ricoprire. Tutti con elevata professionalità (prettamente categoria C eD ). Una verifica che a rigor di logica un “test da patente di guida” non è in grado di individuare. I ben informati, infine, riferiscono che le strutture dirigenziali della Regione non abbiano accolto l’iniziativa di Cassano con entusiasmo. Anche perché la modifica, a pochi giorni dalle prossime elezioni regionali, va recepita con delibera di giunta. Perché il punto non è solo occupare le caselle. È poter garantire alla comunità un servizio efficiente svolto da personale della pubblica amministrazione con il giusto curriculum.
La normativa L’appiglio utilizzato dal commissario è l’articolo 3 della legge 56 del 2019 Ma l’applicazione è facoltativa e mette in imbarazzo i dirigenti.