Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Rifiuti e scempi a Lama Balice Ora è polemica
L’atto di accusa del paleontologo che scoprì le orme dei dinosauri «Mai approvato il piano di tutela»
Il parco di Lama Balice è nel degrado. È polemica. Marco Petruzzelli, il paleontologo che ha scoperto le orme dei dinosauri, accusa: «Mai approvato il piano di tutela».
BARI «Il vero problema del Parco di Lama Balice è che non è stato ancora approvato il Piano di tutela e che non esiste un ente di monitoraggio che permetta un controllo quotidiano delle attività che vi vengono svolte. Le orme di dinosauro e le bellezze della flora e della fauna che vi sono custodite sarebbero protette più velocemente con questa approvazione». Marco Petruzzelli, il paleontologo che nel 2013 ha scoperto in due cave private all’interno dell’area protetta un giacimento con oltre 10 mila impronte di dinosauro, è costernato dopo aver visto le immagini dello scempio in cui si trovano diverse zone della lama. Il parco regionale, che sorge fra il quartiere San Paolo di Bari e Bitonto e che dal 2007 è area naturale protetta, è stato trasformato negli ultimi tempi in una sorta di terra di nessuno.
Nei 500 ettari che si estendono all’interno dei 37 chilometri di quello che fu il letto di un antichissimo torrente, si possono incontrare rifiuti di ogni genere
(tra i quali persino pannelli di amianto e traversine ferroviarie), manufatti abusivi, cartucce esplose dai bracconieri, resti di roghi e persino un insediamento di nomadi. I muretti a secco e le recinzioni sono stati abbattuti in più punti e le piante spontanee distrutte da chi va a praticare motocross. «Il Parco è una risorsa paesaggistica e turistica – dice Pietro Pantaleo, fondatore del movimento naturalistico Pro Lama Balice – Sin dalla nostra costituzione, nel 2012, siamo stati impegnati nel censimento di tutte le specie presenti, tra cui orchidee e farfalle rare e puntiamo molto sulle bellezze di flora e fauna per sensibilizzare la gente al rispetto del paesaggio. Ogni fine settimana armati di pinze e buste i volontari del movimento setacciano il territorio per raccogliere rifiuti, ma senza l’appoggio delle amministrazioni pubbliche e delle forze dell’ordine – aggiunge – la strada per raggiungere un buon livello di tutela è lunga».
Proprio i rallentamenti burocratici e le difficoltà negli interventi di rimozione dei rifiuti, soprattutto in aree private, sembrano rendere vani tutti gli sforzi messi in atto. Il Piano Territoriale del Parco, in gran parte redatto, aspetta di essere approvato dagli enti di gestione (i comuni di Bari e Bitonto e la Città Metropolitana di
Bari) dal 2015. Qualche passo in più è stato fatto per lo studio e la tutela delle orme di dinosauro, con un accordo sottoscritto tra lo stesso Parco, il Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università e la Soprintendenza Archeologica nel 2017. «Le impronte presenti in una delle due cave – racconta Marco Petruzzelli - in accordo con il proprietario, sono state oggetto di uno studio preliminare consegnato al Comune per mettere in atto una protezione. Nell’altra cava stiamo aspettando che il proprietario termini le opere di messa in sicurezza prima di poter agire. Ma i tempi dovrebbero essere brevi».