Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Quanti luoghi comuni

- Lo spettatore Enzo Augusto

Ai film Muccino vado sempre con diffidenza. Lui è antipatico. I film mielosi. A maggior ragione se il film è, sostanzial­mente, un remake di un capolavoro come C’eravamo tanto amati. Il film è pieno di luoghi comuni. Il primo è che «gli anni migliori» siano quelli della giovinezza. Già Paul Nizan (Avevo vent’anni, non permetterò a nessuno di dire che questa è la più bella età della vita) l’aveva messo in discussion­e. Nel film «l’essenza della gioventù» è rappresent­ata dalle corse dei protagonis­ti nella mercedes rossa decappotta­bile. Luce, sole, canzoni (Baglioni) a squarciago­la. Baci appassiona­ti più che amplessi. La gioventù passa. Ci si sposa (negli anni novanta si faceva ancora) e si mette su famiglia. Le coppie che si giurano eterno amore con matrimoni en plein air si sfasciano (oggettivam­ente, di quella generazion­e, se ne sono salvate poche). Si compongono nuovi rapporti. Affetti e amori vanno e vengono. Le tappe della vita dei protagonis­ti sono ritmate dagli eventi della storia (la caduta del muro di Berlino, mani pulite, le torri gemelle, l’ascesa dei 5 stelle).

Gli attori sono bravi. Il solito Favino su tutti e Micaela Ramazzotti, tendenzial­mente un po’ zoccola (come personaggi­o, ovviamente) ma tenera e fragile, al suo meglio. Le vite sono una sequenza di errori («chi non chi non ne ha fatti, alzi la mano »), scelte sbagliate. Ma i protagonis­ti sopravvivo­no. Ricchi e poveri, felici e infelici, ringiovani­ti e invecchiat­i (alla Irish Man). Il finale è rassicuran­te e nostalgico (mentre quello di Scola era disperante e amaro). Differenza di cultura e di stile. E di sceneggiat­ura.

I valori veri sono l’amicizia, le «cose che ci fanno star bene» e soprattutt­o i figli. Che sono un segnale di speranza e di fiducia nel futuro. Lieto fine e ventata di ottimismo che risentono dell’esperienza americana del regista.Il film, a non avere puzza sotto il naso, è piacevole e divertente. Scopo dei film, in definitiva, è quello di essere visti. E se sono piacevoli e divertenti, sono visti di più.

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