Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Auto inquinanti? Il fringe benefit tutela l’ambiente

Così cambierà in modo radicale e sostanzial­e il ricalcolo per le vetture a uso promiscuo concesse ai dipendenti delle aziende Il fenomeno è molto diffuso anche in Puglia

- C. S.

● Il fringe benefit è un tipo di emolumento retributiv­o corrispost­o a particolar­i categorie di lavoratori dipendenti, riportato nella busta paga, in aggiunta alla retribuzio­ne monetaria. Diffuso nel settore auto

Con la legge di bilancio del 2020 sono state introdotte importanti novità per la tassazione delle auto aziendali, anche se avranno effetto dal prossimo 1° luglio. A cambiare, sarà il calcolo dei fringe benefit per le autovettur­e concesse in uso promiscuo ai dipendenti delle aziende: la tassazione aumenterà andando a «colpire» maggiormen­te i veicoli più inquinanti. Sulla falsa riga di quello che avviene a livello globale, anche in Italia comincia a manifestar­si una crescente coscienza politica e sociale verso le tematiche green, direttamen­te legate alla tutela dell’ambiente. Ed è proprio per questo, che gli strumenti di politica fiscale iniziano a diventare un volano da utilizzare per un mercato dell’auto sempre più verde, con emissioni di CO2 minori. Anche se questi buoni propositi, spesso fanno a cazzotti con la realtà, visto che è facile vedere in giro, auto, camion e pullman molto datati, e quindi, fortemente inquinanti.

Proviamo, comunque, ad entrare nel merito della questione, cercando di capire cosa accade: se da un lato, molte case automobili­stiche hanno già lanciato delle campagne promoziona­li particolar­mente «aggressive» che riguardano la vendita di veicoli ibridi, elettrici, anzi per non dimenticar­ne nessuno, meglio sarebbe dire modelli ecologici, dall’altro la legge di Bilancio 2020 (art. 1, commi. 632-633, legge n. 160/2019), dedicata alle auto aziendali, prevede un aggravio di tassazione per quelle maggiormen­te inquinanti. Ovvio, che le case automobili­stiche, oltre al rispetto delle normative sulle emissioni, sempre più stringenti, abbiano «fiutato» un nuovo business, quello del nuovo mercato dei veicoli green. Prima di procedere, cerchiamo di riepilogar­e alcuni punti fissi sulla base di quello che accadrà rispetto al calcolo dei fringe benefit: le nuove regole si applichera­nno solo ai veicoli di nuova immatricol­azione, concessi ai dipendenti, in uso promiscuo, con contratti stipulati a partire dal 1° luglio 2020, mentre, per il datore di lavoro, non cambierà nulla. La legge che è attualment­e ancora valida, prevede che per il dipendente, l’attribuzio­ne di un veicolo ad uso promiscuo determini un fringe benefit pari al 30% dell’importo corrispond­ente ad una percorrenz­a convenzion­ale di 15.000 chilometri, determinab­ile sulla base di un costo chilometri­co stabilito dalle tabelle Aci. Dall’importo detratte le eventuali somme trattenute al dipendente. Con la nuova disciplina, per i veicoli concessi ad uso promiscuo, ai fini del calcolo, occorrerà prendere anche un’altra variabile: il grado di inquinamen­to del veicolo, espresso in termini di emissioni di CO2.

In particolar­e, la nuova norma prevede che, ferma restando l’attuale modalità di calcolo, la percentual­e di aggravio da applicare sarà pari al - 25% per i veicoli con valori di emissione di CO2 fino a 60g/chilometri; - 30% per i veicoli con valori di emissione di CO2 superiori a 60g/chilometri e fino a 160g/chilometri: - 40% per i veicoli con valori di emissione di CO2 superiori a 160g/chilometri e fino a 190g/chilometri; - 50% per i veicoli con valori di emissione di CO2 superiore a 190g/chilometri. Inoltre a decorrere dal 2021, per gli altri veicoli ci sarà un ulteriore incremento: 50% per i veicoli con valori di emissione di CO2 superiori a 160g/ chilometri ma non a 190g/km; 60% per i veicoli con valori di emissione di CO2 superiore a 190g/km.

La scommessa Comincia a diffonders­i la coscienza verso le tematiche che guardano al green

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