Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
«Io, pronto per una grande stagione»
Antonio Giovinazzi, originario di Martina Franca, correrà in Formula Uno con l’Alfa Romeo «Ecco come mi sto preparando per essere al cento per cento in vista dei gran premi»
Èpronto per la sua seconda stagione con l’Alfa Romeo. Alla vigilia della partenza del campionato di Formula 1 il pilota martinese Antonio Giovinazzi, fa il punto della situazione.
Lei è stato dal Papa. Più emozionante questo incontro o la sua prima gara in Formula 1?
«Sono state entrambe delle emozioni forti, della stessa intensità ma completamente diverse. La mia prima gara in Formula 1 ha rappresentato la realizzazione di uno dei miei sogni sin da quando ero bambino. L’incontro con il Santo Padre una forte emozione per me in quanto fedele e credente, che è una parte della mia persona per me molto importante».
Quanta differenza c’è tra la Formula 1 e le Formule inferiori?
«Le formule minori, per quanto siano propedeutiche alla Formula 1, sono completamente diverse sia in termini di guidabilità sia per il lavoro impiegato fuori e dentro la pista. In ogni caso aiutano sicuramente a prepararsi al meglio alla formula 1».
Come giudica la sua prima stagione in Alfa Romeo?
«Ho vissuto due metà di stagione differenti . Nella prima parte ho pagato un po’ i due anni di fermo in cui, a parte prove libere e test, non ho vissuto a pieno tutti gli aspetti della gara e della competizione vera e propria. Quindi ho dovuto riprendere confidenza con gli automatismi, la gestione della gara e dei duelli corpo a corpo. Nella seconda parte ho acquisito maggiore sicurezza e confidenza con la vettura ottenendo i risultati che mi sono valsi la riconferma per il 2020».
Quali difficoltà ha incontrato salendo la prima volta su un’auto di Formula 1?
«Quelle legate alle differenze tra le formule minori e la formula 1 e ai due anni in cui sono stato fermo. Però con un costante allenamento fuori e dentro la pista ho acquisito la preparazione fisica adatta a superare velocemente i tempi di adattamento. La riconferstata ma? Conquistata dimostrando di poter essere veloce e di imparare dai miei errori».
Il risultato più gratificante della stagione scorsa?
«Le gare più gratificanti sono state l’Austria, Singapore e il Brasile. Ma quella che particolarmente mi ha appagato è Monza».
Come s’è preparato alla sua seconda stagione in Formula 1?
«Mi sto preparando impegnandomi al 100 per cento nella preparazione fisica con dure sessioni di allenamento anaerobico e aerobico . Mi so
Le immagini
Nelle foto il pilota pugliese, Antonio Giovinazzi, che gareggerà con l’Alfa Romeo no concentrato molto sulla preparazione fisica perché mi piace dedicare tutto me stesso alla realizzazione dei miei obiettivi e sicuramente tra questi c’è quello di disputare un’ottima stagione nel 2020».
È un vantaggio avere come compagno di scuderia un pilota esperto come Raikkonen?
«Kimi è di certo un valore aggiunto perché posso imparare molto da lui, ma è importante anche come metro di paragone per me stesso per cercare di ottenere sempre il meglio dalle mie performance».
Quanto aiuta la strategia dei box mentre si sfreccia a 300 chilometri l’ora?
«Sono tanti i fattori importanti per la riuscita al meglio della competizione. Tra questi di sicuro c’è la strategia dei box. Noi siamo una squadra e ognuno di noi dà il meglio per ottenere i migliori risultati , passando dagli ingegneri ai meccanici e a me stesso. È importante lavorare tutti insieme al massimo».
L’errore nella gara di Spa del 2019 l’ha depressa o ha rappresentato una spinta in più?
«Mi ha fatto crescere tantissimo non solo come pilota ma anche come persona. Fino all’errore stavo disputando un ottimo gran premio e stavo per ottenere buoni risultati non solo per me ma soprattutto per il team , quindi non nego che io sia stato profondamente dispiaciuto per l’epilogo della gara. Tuttavia dagli eventi negativi io sono abituato a trarre la forza per affrontarli senza avere il tempo di deprimermi o altro, perché sono abituato a lottare e andare avanti».
C’è stata qualche critica che l’ha ferita?
«Quando fai il pilota di formula 1 sei costantemente giudicato sia positivamente che negativamente. Sono quindi abituato a non esaltarmi per i complimenti e a non affliggermi per le critiche. Qualche volta ne faccio tesoro quando la critica può farmi crescere e migliorare come persona”.