Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il Bari frena (2-2) anche a Terni La Reggina a +10

La squadra di Vivarini va in vantaggio e poi rischia la rimonta Ma Simeri riacciuffa la partita. Il Monopoli si mette a due punti

- di Pasquale Caputi

BARI Succede di tutto, ma non tutto quello che il Bari sperava. A Terni finisce 2-2, dopo che i pugliesi erano stati bravi a portarsi in vantaggio ma avevano pure rischiato di subire la rimonta, fino al 2-2 realizzato da Simeri. La Reggina in compenso batte il Catanzaro, così come il Monopoli supera il Rieti.

Per il Bari il primo posto è ormai una chimera, a questo punto meglio badare solo a guardarsi le spalle. Vivarini sorprende soprattutt­o con due scelte: nel 4-3-1-2 consueto mancano l’attaccante Simeri, al cui posto è schierato D’Ursi, e al centro della difesa Sabbione, sostituito da Perrotta.

Torna Maita in mezzo al campo, ma questo era decisament­e più prevedibil­e, stante l’importanza sempre maggiore dell’ex Catanzaro nel ruolo di mezz’ala. Il primo tempo va un po’ a strappi. Ternana e Bari si alternano nella conduzione del match, senza trovare però la via del gol. I biancoross­i vanno vicini al vantaggio soprattutt­o con D’Ursi al culmine di un’azione sviluppata­si sulla destra, con un cross basso di Ciofani non sfruttato a dovere dalla punta degli ospiti. Anche Antenucci si muove tanto e bene sul fronte d’attacco, cercando di trovare la zampata vincente. Ma una volta vi si oppone l’ex Diakitè,

Parità

Sopra uno dei duelli della gara, nel riquadro il tecnico Vivarini un’altra il colpo da biliardo finisce tra le braccia del portiere ternano Iannarilli.

Dall’altra parte, nessun vero pericolo per Frattali, ma la sensazione comunque che la compagine di casa possa rendersi pericolosa soprattutt­o quando Mammarella, sul versante sinistro, trova la possibilit­à di avanzare e crossare. Non a caso, in una di queste situazioni, Diakitè viene contrastat­o in modo poderoso da Scavone. Secondo l’arbitro l’intervento del centrocamp­ista ex Parma non è falloso, la Ternana protesta. Si chiude la frazione e dopo un’ora di gioco Vivarini decide che è l’ora di cambiare: dentro Simeri e

Schiavone, fuori D’Ursi e Scavone. È proprio Simeri a porre i presuppost­i del momentaneo vantaggio barese, con un pressing ardito e vincente sulla trequarti avversaria. Maita ci mette poi del suo, servendo al limite dell’area Laribi, il cui destro è letteralme­nte strepitoso e finisce sotto l’incrocio. A questo punto il Bari dovrebbe gestire il vantaggio, ma ancora una volta, sul più bello, inciampa quando meno uno se l’aspetta: la punizione di Mammarella è come al solito insidiosa, l’incornata di Sini, in anticipo su Ciofani e Di Cesare,

la trasforma in rete. Una dinamica simile genera il 2-1 degli umbri: stavolta Mammarella calcia dalla parte opposta (quindi da destra) e Ferrante si fa beffe di Perrotta. Un risultato che sarebbe pesante per il Bari, se non ci fosse Simeri: il «nove» dei galletti è pronto sulla risposta di Iannarilli dopo il primo tentativo di Antenucci.

Finisce 2-2, con un punto ciascuno, il divario dalla Reggina che diventa nuovamente di 10 punti, e il Monopoli che accorcia a meno due dal Bari. Di Cesare e soci sognavano una serata diversa.

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