Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Commenti sessisti sulla ballerina Caos al Petruzzelli
Biscardi chiama tutti a rapporto, indagine interna per individuare l’autore
Bufera al Petruzzelli per la frase sessista che un artista, o un corista, ha rivolto a una ballerina durante le prove dell’opera Adriana Lecouvreur, rappresentata mercoledì a Bari (nella foto un momento dello spettacolo). La ballerina, come da copione, provava a seno nudo. Il sovrintendente Biscardi ha tenuto a rapporto artisti e coristi che, ora, rischiano la sospensione.
BARI Niente stretta di mano, colloquio a un metro di distanza (causa coronavirus) e la domanda di rito «lei cosa ha sentito e da chi l’ha sentito?». Al Petruzzelli di Bari è caccia all’autore del presunto commento sessista e volgare durante una delle prove dell’Adriana Lecouvreur di Francesco Cilea, l’opera che ha debuttato mercoledì sera sul palco del politeama barese. Vittima dell’apprezzamento una giovane ballerina raggiunta, a suo dire, da un apprezzamento poco piacevole durante la sua performance di prova, in slip, body painting e a seno nudo, così come previsto nel balletto del terzo atto. Ma qualcuno si sarebbe lasciato andare a una frase non proprio gradevole, tanto da scatenare nella ragazza una reazione di disappunto.
E così ieri pomeriggio il sovrintendente Massimo Biscardi ha chiamato a rapporto nel suo studio a teatro tutti gli artisti, dagli elementi del coro sino ai mimi e ai figuranti, presenti durante la prova incriminata. Una sorta di indagine interna per risalire all’autore e agli autori e adottare i provvedimenti disciplinari del caso, tra cui la sospensione. Uno alla volta tutti gli artisti – non presenti gli iscritti alla Cgil e alla Uil e diversi coristi – hanno riferito la propria versione tra i «non ricordo», «non ho sentito nulla», «ero distante, non potevo sentire». Colloqui durante i quali qualcuno avrebbe però confermato la generale presenza dei «soliti commenti camerateschi, ma nulla più» in occasione delle prove e nel camerone durante gli spettacoli, soprattutto ai danni di donne e di artisti dichiaratamente omosessuali. Puri commenti insomma, seppur volgari, ma nulla su proposte oscene e continui atti discriminatori come denunciati invece nelle scorse ore dalla Cisal. Secondo il sindacato infatti qualcuno si sarebbe lasciato spesso andare a comportamenti non proprio rispettosi, anche nei confronti di chi avrebbe deciso di cambiare sigla sindacale. «Ciò che lascia senza parole nei racconti delle vittime – ha sottolineato il segretario regionale Cisal Pietro Venneri – non è solo il fatto che si verifichino tali inqualificabili comportamenti, ma anche il clima di impunità che li circonda, poiché, come confermano le stesse lavoratrici, si ha la netta sensazione che essi vengano superficialmente vissuti come atti di semplice goliardia, anche da parte di coloro i quali viceversa dovrebbero stigmatizzarli sul piano morale e punirli sul piano giuridico». Insomma, una sorta di giallo a teatro con inserti rossi. Ma sul quale la Fondazione ha subito deciso di fare chiarezza.
«Non ho nulla da dichiarare, sto solo svolgendo il mio lavoro» le uniche parole del sovrintendente Biscardi contattato telefonicamente a margine dei colloqui con gli artisti. Sovrintendente il cui mandato scade il prossimo 27 marzo, ma per lui ci sarebbe già la riconferma con il placet del Ministero ai Beni Culturali. L’orientamento sarebbe quello di inviare a Roma la proposta di un solo nome, invece della terna. Il consiglio di indirizzo invece scadrà il prossimo 11 marzo con l’approvazione del bilancio, dopodiché i soci fondatori tra cui Regione, Città Metropolitana, Comune di Bari dovranno nominare i nuovi rappresentanti che andranno ad affiancare i due componenti scelti invece dal Ministero. Solo allora il presidente di diritto della Fondazione, il sindaco Decaro – che in passato ha più volte tentato di individuare un presidente esterno, dopo la parentesi con lo scrittore Carofiglio – dovrà convocare il nuovo consiglio di indirizzo e inserire come primo punto all’ordine del giorno la scelta del sovrintendente.
Pietro Venneri (Cisal) Comportamenti inqualificabili a danni di donne, omosessuali e lavoratori non sindacalizzati