Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Fitto accusa Emiliano «Su Terapia intensiva ha perso 20 giorni»
L’eurodeputato: «Noi pronti a collaborare, ma niente spot elettorali»
Un attacco politico, ma anche tecnico sul piano sanitario. Fitto accusa Emiliano di «aver perso 20 giorni per i posti letto in Terapia intensiva. Ignorata la nostra collaborazione».
BARI «Abbiamo perso 20 giorni e speriamo di recuperarli». L’eurodeputato Raffaele Fitto (FdI), uomo di punta del centrodestra pugliese, ha lanciato nei giorni scorsi un’offerta di collaborazione al governo regionale.
Cosa intende dire esattamente?
«In un momento come questo, dobbiamo tutti avere l’interesse generale come bussola. Ma perché questo clima si instauri, occorrono due cose: che non si utilizzi l’emergenza per fare spot elettorali e che si sospendano provvedimenti assolutamente non urgenti, come dar vita ad una società che gestirà 630 milioni di euro ed altri provvedimenti ancora. Non mi sembra proprio il caso».
Lei parla di Aqp, ci arriviamo. Intanto: crede che Emiliano debba convocare l’opposizione come ha fatto Conte?
«Ormai di incontri non se ne possono fare. Ma è doveroso che Emiliano non si limiti a comunicare notizie attraverso i social».
Non sono utili?
«Utili ma, senza polemica, faccio presente che le informazioni di questi giorni non sono sempre state tutte razionali e congruenti. Soprattutto agli occhi di coloro che, nel mondo politico e istituzionale, hanno una certa consuetudine con i temi di cui si parla: sanità, emergenza, sostegno».
Lei cosa pensa?
«Se Emiliano avesse ascoltato l’opposizione sarebbe stato molto utile. Io, da parte mia, ho la sensazione che la Puglia abbia proceduto in ritardo. Su vari temi».
Su che cosa, scusi?
«Ora mentre parliamo migliaia di medici di base, la prima linea dell’assistenza, non hanno ancora ricevuto i kit di protezione per operare in sicurezza, cosi come molti addetti del personale ospedaliero . E c’è il capitolo cruciale dei letti di Terapia intensiva».
La Regione li vuole aumentare.
«Mi ascolti bene. Non lo dico per polemica, ma per una riflessione che deve servire a tutti. Ci sono malattie tempo-dipendenti – come l’infarto e l’ictus – che già oggi assorbono il 70-80% dei letti di Terapia intensiva esistenti. La Lombardia,
❞ Il bando di Aqp Ma si può fare un atto, in questo periodo e con un’emergenza in atto, con scadenza 20 aprile?
❞ L’Europa Finora l’ha considerato un caso italiano Solo la Van der Leyen ha mostrato sensibilità
❞
La lentezza della Regione Ho la sensazione che la Puglia abbia proceduto in ritardo su vari temi. Migliaia di medici non hanno ancora ricevuto i kit di protezione, il personale ospedale lavora in regime ordinario con una situazione tuttavia straordinaria
prima dell’emergenza, aveva 724 posti letti di Terapia intensiva, ne ha aggiunti 223 in pochi giorni».
Sta dicendo che potevamo fare qualcosa del genere?
«I 20 giorni trascorsi dall’insorgere dell’epidemia dovevano essere utilizzati per aumentare la nostra dotazione, mentre purtroppo si deve prendere atto che non sono ancora stati attivati neppure i posti di Terapia intensiva previsti nel piano di riordino: letti rimasti in molti casi sulla carta. Così come paghiamo nei dipartimenti per la prevenzione il sotto-finanziamento di questi anni, e siamo privi di percorsi di sicurezza come per esempio per le partorienti».
Sta dicendo che se l’opposizione fosse stata consultata, si sarebbe potuto fare meglio?
«Non solo l’opposizione. Io dico che se tutti i gruppi, tutti, fossero stati ascoltati, Emiliano avrebbe potuto raccogliere utili spunti e buone osservazioni per affrontare al meglio questa emergenza. Invece è parso distante ed in alcuni casi proprio distratto. Ora paghiamo 20 giorni di ritardo, con l’augurio sincero che alla Puglia non capiti il contagio dilagante toccato alla Lombardia».
Torniamo all’Acquedotto. Il suo gruppo ha fatto un documento polemico: non è un buon momento per fare polemiche.
«Vale anche il contrario. Non è un buon momento per decidere certe cose. L’Aqp ha emanato un bando, per costituire una nuova società, che scadeva prima il 4 aprile e ora il 20 aprile. Chiedo: si può fare un atto di questa rilevanza, che non andrebbe fatto così nemmeno in tempi ordinari, in una fase come questa? Con uno stato di emergenza in atto? Noi siamo pronti a collaborare, ma dando e ottenendo lealtà».
Lei è eurodeputato, cosa pensa del ruolo della Ue in questi giorni?
«Ci sarebbe molto da dire, anzi ci sarà molto da dire. Osservo che finora la Ue ha considerato la vicenda come se si trattasse di una questione solo italiana. E anche il governo è parso sottovalutare la questione, sul piano degli stanziamenti. Quando abbiamo detto che occorrono almeno 30 miliardi, il governo ha risposto 7,5 e ora è arrivato a 25 miliardi (molto meglio). Dico solo questo: il rispetto dei vincoli finanziari europei è un tema da tenere fuori dalla porta. C’è un disastro in atto e dobbiamo agire. A Bruxelles solo la presidente Van Der Leyen, almeno nelle dichiarazioni, sembra averlo capito».
Pare che si vada ad uno slittamento delle elezioni regionali per un periodo di tre mesi.
«Vedremo. Ora non è nell’agenda delle questioni da affrontare. Ora c’è un’emergenza in corso. Concentriamoci su quella».