Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Mittal ferma gli impianti A Taranto sciopero sospeso
I sindacati faranno il punto lunedì mattina
TARANTO Sciopero confermato, ma sospeso. Lo stabilimento siderurgico ArcelorMittal di Taranto continuerà a marciare, però a ranghi ridotti e con la fermata di qualche impianto dell’area a freddo. Le rivendicazioni dei sindacati metalmeccanici, che avevano proclamato una prolungata astensione dal lavoro fino a domenica 22 marzo, sono state accolte dall’azienda. E ieri pomeriggio è stato piantato il seme di una possibile intesa definitiva basata sulla revisione degli assetti di marcia che tengano conto della particolare situazione legata ai rischi di contagio da coronavirus e sulla necessità di evitare la contemporanea presenza negli ambienti di lavoro di centinaia di persone.
L’azienda aggiornerà il quadro della distribuzione del personale e del possibile allargamento del «lavoro agile». Arriverà, probabilmente, a un taglio del 25 per cento della platea lavorativa e a duecento dipendenti in «smart working». I rappresentanti dei sindacati, anche alla luce di quanto sarebbe scaturito ieri sera dalla riunione con il governo a livello nazionale, decideranno lunedì mattina se le contromisure di ArcelorMittal soddisfano in pieno le richieste di salvaguardia della salute in fabbrica. «Registriamo la volontà di collaborare dimostrata dall’azienda – commenta Giuseppe Romano (Fiom-Cgil) – e attendiamo 48 ore per verificare se esistono le condizioni per revocare eventualmente lo sciopero».
Gli impianti suscettibili di essere fermati sono il Pla (laminazione), la finitura nastri e la Zincatura 2 mentre saranno implementate le precauzioni sanitarie. Inoltre ArcelorMittal amplierà le pulizie civili per garantire la sanificazione dei luoghi di lavoro, i distributori automatici saranno inutilizzabili per evitare assembramenti, per i trasporti interni il personale sarà trasferito dalla portineria ai rispettivi reparti in numero massimo di 25 unità per bus. A queste misure si aggiunge anche la rilevazione della temperatura corporea ad ogni varco d’ingresso in fabbrica dei singoli lavoratori mediante personale sociosanitario.
Per quanto riguarda i dispositivi di protezione individuale, mascherine e guanti, l’azienda ha informato i sindacati che finora ne sono stati distribuiti diverse migliaia e 12 mila pezzi sono attesi per la fine della prossima settimana. Saranno assegnati nel rispetto del documento di valutazione dei rischi e delle linee guida in materia di Covid-19. Secondo i sindacati questo incontro con l’azienda è stato importante ma non esaustivo e, proprio per questa ragione, si riservano di verificare l’attuazione delle misure annunciate ieri al fine di confermare o revocare lo sciopero proclamato due giorni fa per il periodo fino a domenica 22 marzo.