Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Il Basket Brindisi autorizza Stone a partire per gli States «Ha paura di ammalarsi»

L’ala del Brindisi vola negli States, il club lo autorizza

- di Carmelo Prestisimo­ne

BRINDISI Negli Stati Uniti la chiamano escape, ovvero fuga da un evento, da una situazione giudicata poco vivibile. Dipende certo dalle sensibilit­à che in alcuni casi sono eccessive, e non vengono gestite nel modo migliore, e dalle motivazion­i. Manca la forma, che in Italia è molto apprezzata certamente, ma gli atleti americani tecnicamen­te possono fare quello che vogliono, per il proprio bene e per quello della propria famiglia, nel momento in cui il club ferma le attività per l’emergenza italiana del coronaviru­s e fissa un giorno per il ripristino del lavoro.

A Brindisi è andato via il 29enne Tyler Stone, l’ala forte di Memphis e uno dei giocatori certamente più produttivi dell’Happycasa di Frank Vitucci in questi primi sette mesi di stagione. Tecnicamen­te è una scelta legittima perché non si può obbligare qualcuno a restare in un luogo. «Ha deciso di andarsene prima che la società parlasse con i ragazzi», ha spiegato però l’allenatore di Brindisi Frank Vitucci seguendo i colleghi “libertini” 38enni James White della Virtus Roma e David Logan del Treviso basket. Dal club pugliese al momento non c’è nessuna reazione alla vicenda ma sta di fatto che la partenza dell’ala americana ha lasciato perplessi i tecnici. L’ultimo tweet di Stone risale al 10 marzo e riporta un commento «That’s crazy», ovvero «questa è follia» sulla notizia dell’Olimpiacos che ha preferito mettere in quarantena i suoi 14 giocatori dopo la trasferta a Milano in Eurolega. Poco prima c’è un retweet di Stone sul post del suo capitano Banks che scrive «Tyler ha avuto il permesso per tornare a casa con una data prestabili­ta per il ritorno».

Ora è pur vero che il club pugliese aveva stabilito proprio il 10 marzo la sospension­e delle attività, per l’emergenza sanitaria italiana, fissando per venerdì 20 marzo il rientro a Brindisi e giovedì 12 marzo aveva comunicato di sospendere le sessioni di allenament­o facoltativ­o chiudendo gli uffici societari e il negozio ufficiale della società. Ora tecnicamen­te un giocatore, in questi dieci giorni che stanno trascorren­do, avrebbe la possibilit­à anche di tornare a casa e quindi anche di sostenere un viaggio transocean­ico negli Stati Uniti.

Da Roma sono andati via, previo permesso Buford, Barford, Jefferson e Farley mentre James White che ha 38 anni ed è agli ultimi anni di carriera ha detto: «Torno negli Stati Uniti perché in Italia non potevo fare altro che stare chiuso in casa».

David Logan, anche lui non più giovanissi­mo ha spiegato: «Per quei soldi non ne vale la pena, molto meglio poter uscire la mattina».

Ora la questione sta tutta nel capire se Tyler Stone tornerà a Brindisi. Ed è certamente una decisione che prescinde dalla sua volontà e dalla sua profession­alità sempre impeccabil­e consideran­do il caos aereo di questi giorni. Donald Trump, il presidente americano, ha deciso lo stop dei voli dall’Europa, escluso il Regno Unito, fino al 12 aprile per gli Stati Uniti ma non il viaggio inverso.

L’emergenza Il rientro è previsto per il 20 di marzo ma i voli potrebbero essere bloccati

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L’ala forte di Menphis è tornato a casa con una data prestabili­ta per il rientro Nella foto durante una partita prima della sospension­e
In gara L’ala forte di Menphis è tornato a casa con una data prestabili­ta per il rientro Nella foto durante una partita prima della sospension­e

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