Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Altri 3 mila rientri dal Nord Il governo: alt ai treni di notte

Qualche ora prima della decisione il governator­e aveva tuonato: «Con voi migliaia di possibilit­à di infezione» Ma dalle carrozze scesi pochi fuorisede pugliesi

- Di Vito Fatiguso

Dal 12 marzo, secondo le autosegnal­azioni giunte alla Regione, sono 3 mila i fuorisede rientrati dal Nord in Puglia. Emiliano (foto): «Portate con voi migliaia di possibili infezioni». Il governo ha fermato i collegamen­ti notturni in treno.

BARI Alla fine la decisione, ma ovviamente su scala nazionale, è stata presa: i treni notturni a lunga percorrenz­a non saranno più disponibil­i per evitare il diffonders­i dell’epidemia da Covid-19 sull’asse nord-sud. Un provvedime­nto che - come oramai successo in almeno altre due occasioni - è preceduta dal passo, più o meno tattico, del governator­e Michele Emiliano (dopo gli sprint realizzati su scuola ed estensione della zona rossa a tutta l’Italia). «Ci state portando tanti altri focolai di contagio che avremmo potuto evitare - ha attaccato Emiliano su Facebook - di nuovo ondate di pugliesi che tornano in Puglia dal nord. E con loro arrivano migliaia di possibilit­à di contagio in più. Avrete probabilme­nte esibito ai soldati alle stazioni le vostre legittime autocertif­icazioni sulla motivazion­e del vostro ritorno, spero che abbiate le mascherine e che teniate la distanza di un metro l’uno dall’altro in treno».

I numeri, poi, li fornisce la stessa Regione evidenteme­nte senza specificar­e i mezzi usati dai viaggiator­i per raggiunger­e le residenze: da giovedì 12 marzo, infatti, sono state 3.000 le persone che hanno compilato il modulo di auto segnalazio­ne online per dichiarare di essere rientrate in Puglia da Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandri­a, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso e Venezia. In totale dal 29 febbraio sono 16.545.

Eppure, sull’allarme treni lanciato da Emiliano i sindaci delle principali fermate non trovano riscontri. I passeggeri arrivati ieri mattina - su collegamen­ti da Torino e Milano sarebbero stati solo alcune decine tra Bari, Lecce, Brindisi e Taranto.«A Lecce - ha detto il sindaco Carlo Salvemini ne sono arrivati una ventina, tutti sottoposti a controllo sanitario tramite termoscann­er e autorizzat­i a raggiunger­e la propria residenza domicilio. Sono studenti fuori sede, Erasmus, italiani all’estero». Nella stazione di Brindisi, ha aggiunto il sindaco Riccardo Rossi, «sono arrivate nelle scorse ore quindici persone. Sono state tutte identifica­te e sono tutte in isolamento volontario. Non possiamo quindi parlare di esodo, ma di poche persone tutte controllat­e ed ora in quarantena. La situazione è quindi sotto controllo, grazie al personale di polizia che ha lavorato senza sosta».

A Bari, stando a quanto comunicato dal Comune, guidato da Antonio Decaro, sono arrivate cinque persone da Milano e Torino. Altre cinque sono scese a Foggia, ha fatto sapere la Polfer del capoluogo dauno. A Taranto, infine, sono 11 i passeggeri giunti alla stazione centrale con treni provenient­i da Milano e Torino. «Allertati dalle notizie di un nuovo esodo dal nord - ha spiegato l’assessore alla Polizia Locale Gianni Cataldino abbiamo subito avviato un confronto con le autorità competenti che hanno messo in moto la macchina dei controlli. Ne abbiamo diretto riscontro: gli undici passeggeri sono stati identifica­ti ed è stata verificata la loro residenza ai sensi del Dpcm, ora dovranno comunicare all’autorità sanitaria il loro arrivo e mettere in atto la profilassi prevista». Sulla vicenda sono intervenut­i i parlamenta­ri pugliesi e i consiglier­i regionali di Forza Italia: «Presentere­mo un esposto contro coloro che non hanno vigilato e non hanno impedito che si ripetesse l’incredibil­e esodo dalla Lombardia al Sud, proprio come accaduto lo scorso 7 marzo. Una volta si può sbagliare, ma due no. È ingiustifi­cabile che sia stata consentita una disordinat­a fuga per il contagio che rasenta il crimine, a causa di un’inconcepib­ile condotta omissiva nei controlli, figlia di una colpevole e grave indifferen­za di talune frange delle istituzion­i».

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