Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
I giocatori del Lecce palleggiano in salotto per beneficenza
Lecce, Falco a Lapadula sposano la campagna social
LECCE Due palleggi da immortalare in un breve video da postare sui social, un hashtag e poi una donazione libera per sostenere gli ospedali d’Italia, impegnati in prima linea per fronteggiare l’emergenza sanitaria legata al Covid-19.
Ci sono anche diversi calciatori dell’Us Lecce tra i tanti giocatori (professionisti e non) che hanno aderito all’iniziativa lanciata dai fondatori di «Che fatica la vita da bomber» - pagina satirica sul mondo del pallone che conta circa un milione di fan e seguaci - finalizzata a raccogliere fondi da destinare al sostegno delle strutture ospedaliere di tutta la nazione e consentire così ad ognuno di dare il proprio contributo, piccolo o grande che sia, alla battaglia contro il nuovo Coronavirus.
Avviata giovedì scorso, la raccolta fondi è stata denominata «Insieme ne verremo fuori» ed ha come primo traguardo quello della raccolta della somma di 22.000 euro. Fino a ieri sera hanno contribuito alla causa oltre 350 persone: per raggiungere l’obiettivo mancano soltanto poche migliaia di euro.
Tra i tanti calciatori che hanno aderito all’iniziativa, come detto, ci sono pure alcuni giallorossi: i difensori Fabio Lucioni, Andrea Rispoli e Cristian Dell’Orco , così Antonin Barak e gli attaccanti Gianluca Lapadula e Filippo Falco. Ma non è escluso che aderiscano alla colletta – ancor prima del raggiungimento del primo traguardo della campagna solidale - altri compagni di squadra.
La raccolta fondi, infatti, prevede che l’autore del video (taggato in precedenza da un amico) tagghi a sua volta altri tre amici, invitandoli a realizzare un homevideo in cui immortalare le proprie abilità tecniche ed anche ad effettuare una donazione a sostegno dei nosocomi nazionali, in modo da estendere quanto più possibile la platea dei donatori. Realizzato il video, lo si deve pubblicare su Instagram utilizzando l’hashtag “#chefaticapalleggiare” e taggando la pagina che ha promosso l’iniziativa.
Tra i salentini c’è chi palleggia con una palla da tennis, chi con un pallone in miniatura e chi, ancora, utilizzando una pallina in gommapiuma, forse per evitare di fare danni in casa qualora sfuggisse al controllo. Ma tra i tanti donatori – noti e meno noti - non manca neppure chi dà sfoggio alle proprie fantasie (e abilità con i piedi) per palleggiare con un rotolo di carta igienica, con un pacco di patatine, con una bottiglia in plastica accartocciata, con rotoli di scotch, pelusche, sassi o giochi per bambini.