Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Gli agenti penitenziari tra paura e proteste «Rischi per altre rivolte»
Dopo la rivolta dei detenuti nelle carceri pugliesi e non solo, scatta la rabbia degli agenti di polizia penitenziaria. «L’insofferenza dei poliziotti era già alta prima delle rivolte poiché nonostante il rischio di contagio da coronavirus- è scritto in una nota del Sappe (sindacato autonomo di polizia penitenziaria) firmata dal segretario nazionale Federico Pilagatti - da settimane chiedevano le mascherine (mai pervenute) per poter lavorare con un po’ più di sicurezza personale nelle carceri. Per incanto poi, subito dopo le rivolte, il Dap ha fatto arrivare circa 100mila mascherine in tutte le carceri italiane (peraltro non idonee allo schermo totale), fornitura esaurita in pochi giorni, nonostante il pericolo di contagio sia diventato sempre più preoccupante.
Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso - scrive ancora Pilagatti- è stata una circolare del capo del Dap con cui da una parte si costringono gli stessi a lavorare anche in presenza di contagiati poiché dichiarati “lavoratori essenziali”, ma dall’altra non viene assunta alcuna misura a tutela della salute degli stessi, delle loro famiglie e dei detenuti. Questo ha fatto crescere la sfiducia dei lavoratori». Una sfiducia che potrebbe portare «alla presentazione in massa di una richiesta di dimissioni».
Il Sappe tuttavia «pur condividendo in pieno le gravi preoccupazioni dei lavoratori abbandonati a sé stessi, sta chiedendo alle migliaia di donne e uomini in divisa un ulteriore gesto di responsabilità, restando a presidiare le carceri, senza abbassare la guardia, perché la situazione dei penitenziari è tutt’altra che risolta. Infatti - è scritto ancora nella nota- la grande tensione tutt’ora presente, può sfociare in qualsiasi
momento in qualche cosa di ancora più grave di quanto finora accaduto, anche se i detenuti iniziano a monetizzare il premio per aver distrutto tante carceri, come la detenzione domiciliare o l’adozione del braccialetto elettronico»
Nella giornata di ieri, intanto, dieci detenuti sono stati trovati positivi al Covid-19, un elemento che potrebbe trasformarsi in un’altra grave emergenza.
Desta preoccupazione anche la carenza di organico di poliziotti nelle carceri pugliesi: a Bari ci sono 241 agenti (l’organico ideale sarebbe di 376); a Brindisi 138 a fronte di una necessità di 180; a Foggia gli agenti sono 254 a fronte di un organico ideale di 344; a Lecce 611 su 673; a Lucera 76 su 128; a San Severo 45 su 91; a Taranto 269 su 356; a Trani 193 su 286 e a Turi 71 su 132.
Ieri mattina intanto è stato arrestato, Matteo Ladogana, di 47 anni, che il 9 marzo scorso era riuscito ad evadere dal carcere di Foggia durante le violente proteste. All’appello mancano ancora 3 persone.
❞ Federico Pilagatti (Sappe) Il Dap ha fatto arrivare mascherine in tutte le carceri Ma la fornitura è andata esaurita in pochi giorni