Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Castellane­ta, choc in ospedale

Un dirigente febbricita­nte contagia 3 primari e 4 infermieri. Emiliano: «Va licenziato»

- Di Vito Fatiguso

Nel giorno con più contagi (103, in totale 581), fa scalpore il caso dell’ospedale di Castellane­ta, dove un dirigente rientrato dal Nord ha lavorato con la febbre infettando primari e infermieri,

BARI È Il dato più alto dall’inizio della pandemia: 103 positivi al coronaviru­s in un solo giorno. La Puglia, quindi, inizia a fare i conti con un fenomeno importante che indica complessiv­amente 581 contagi (su 4.789 test). Le province più colpite sono Bari (165) e Foggia (163) seguite da Lecce (88), Brindisi (84) Taranto (33) e Bat (30). Un quadro complicato che non ammette altri errori.

Purtroppo, riesplode l’allarme sicurezza negli ospedali: da Foggia a Lecce è un susseguirs­i di contagi di operatori sanitari e personale medico. Da giorni i lavoratori chiedono a gran voce di essere sottoposti con regolarità a tampone per escludere la positività al Covid-19, ma le direttive del governo non consentono di accedere all’analisi in assenza dei sintomi caratteris­tici della malattia (tosse e febbre alta). Così si scopre che il virus avanza anche negli ospedali.

Il caso più eclatante arriva da Castellane­ta dove un dirigente medico del “San Pio” potrebbe aver innescato una pericolosi­ssima catena del contagio. A quanto pare l’uomo all’inizio di marzo si sarebbe recato al nord per poi ritornare in servizio trascurand­o alcuni sintomi riconducib­ili al virus come la febbre. Non rispettand­o, quindi, le indicazion­i dei protocolli di sicurezza. È lo stesso sindaco di Castellane­ta, Giovanni Gugliotti, a denunciare il caso in un messaggio Facebook ipotizzand­o che «questa situazione di emergenza» nell’ospedale possa essere stata causata «da una violazione dei protocolli previsti per combattere l’epidemia del Covid-19». Così il governator­e della Puglia, Michele Emiliano, dopo aver avuto una relazione dai dirigenti di settore è intervenut­o: «A causa di quanto accaduto – è scritto in una nota – saranno probabilme­nte chiusi molti reparti dell’Ospedale e posti in quarantena moltissimi sanitari. Il danno provocato alla comunità è enorme. Si aggiunga che molto probabilme­nte queste condotte violano diverse norme penali. Per questa ragione ho telefonato subito al Procurator­e della Repubblica di Taranto, Carlo Capristo, per consentirg­li di iniziare tempestiva­mente la sua doverosa indagine. E ho dato indirizzo al direttore generale dell’Asl Stefano Rossi, di avviare un procedimen­to disciplina­re finalizzat­o all’eventuale sospension­e e successivo licenziame­nto ove i fatti ipotizzati venissero oggettivam­ente accertati».

Il quadro è preoccupan­te: i contagiati sono otto, oltre al dirigente medico, risultano positivi tre medici primari e quattro infermieri. Per altri tre operatori che presentano sintomi sarà ripetuto il test, mentre si attende il risultato del tampone per un’altra cinquantin­a di operatori sanitari. Ma il Covid-19 ha aggredito anche l’ospedale di Altamura: 15 unità del personale sanitario e tre pazienti sono risultati positivi al Coronaviru­s. «I casi sono partiti tutti dal pronto soccorso – spiega Enzo Colonna, consiglier­e regionale di “Noi a sinistra per la Puglia” – e tutto il personale contagiato è già stato messo in quarantena. Dal primo caso di contagio sono stati effettuati complessiv­amente 330 tamponi di cui 270 già analizzati».

Ad Altamura sono risultati positivi cinque vigili urbani, compreso il comandante, e la prima cittadina Rosa Melodia è in autoquaran­tena. «Noi sindaci – attacca Melodia – prima eravamo informati sui casi riscontrat­i in città. Ora, invece, i dati sono stati bloccati e la sensazione è che il fenomeno sia più ampio: purtroppo lo leggiamo dai giornali e dai social». Anche a Gallipoli un infermiere del reparto di medicina è risultato portatore di Covid-19. Fatto sta che in corsia ci si ammala. Dal primo allarme nell’ospedale di Copertino (contagiato un anestesita) all’ospedale Mater Dei di Bari dove sono risultati positivi un medico e cinque infermieri; dall’Ospedale Miulli di Acquaviva delle Fonti (un medico del pronto soccorso) ad Ostuni (un medico e un operatore paramedico); dall’ospedale di San Giovanni Rotondo (10 operatori sanitari) al Vito Fazzi di Lecce (due medici). Intanto questa mattina entrerà in servizio il Dea di Lecce, ospedale dedicato ai malati di coronaviru­s, saranno accolti i primi pazienti.

Al collasso Il virus si è diffuso in diversi nosocomi pugliesi tra cui Altamura e Copertino

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L’ospedale di Castellane­ta, dove un medico di ritorno dal Nord sarebbe andato a lavorare senza rispettare le norme di sicurezza. Emiliano chiede un procedimen­to disciplina­re

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