Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

SE UN’EMERGENZA FA LA COESIONE

- Di Silvio Suppa

Ormai è in atto una vera e propria guerra contro il Covid-19, virus che ha costretto intere popolazion­i a stili di vita dettati dalle regole della autoprotez­ione. In un simile clima, emerge un fatto di grande interesse: la ricca Lombardia, letteralme­nte flagellata dal contagio, ha inoltrato alcuni malati al Sud, e anche in Puglia, distribuen­doli fra Bari e il Salento. Nessuno pensi a una sorta di nemesi degli avveniment­i, per cui un sistema di welfare – quello del Nord – di certo più attrezzato che al Mezzogiorn­o, alla fine sia costretto a chiedere la collaboraz­ione di un altro sistema sanitario – quello del Sud – da anni sempre più contratto e in affanno. Appare chiaro, invece, che di fronte all’incremento dei malati vada profilando­si uno schema di possibile integrazio­ne nazionale della sanità, oltre la dimensione della solidariet­à o della stessa urgenza.

Da anni le politiche di welfare sono state troppo ristrette, in Europa e ancora di più in Italia, nel convincime­nto che poi il mercato, il solo mercato, riesca a garantire ogni forma di ricchezza sociale, dai redditi al patrimonio di conoscenze e strutture per combattere mali vecchi e nuovi. Non è così; ma oggi bisogna utilizzare il welfare che c’è, e dalla crisi in corso spuntano almeno due verità. La prima è che non si vive soltanto di turismo, di alberghi e di mare, come molti hanno creduto; per assicurare un’effettiva sicurezza individual­e e collettiva, serve la sanità, tanta sanità, distribuit­a nel territorio.

La Puglia, con un inedito sforzo di organizzaz­ione, oggi dimostra che eravamo e siamo sottodimen­sionati ma non certo disorienta­ti. Con numero minore di cliniche e – finora – di contagi, la nostra regione ha aperto le braccia a una sorta di ricomposiz­ione, in cui il Nord riscopre il significat­o di una nazione unitaria. La seconda verità è che la divisione in regioni, sulla quale troppa politica ha tentato e tenta tuttora di speculare, è altro da una confederaz­ione, e anzi è solo una trama di carattere amministra­tivo, fra le tante possibili, per offrire punti di riferiment­o e di salvaguard­ia per lo sviluppo e per l’intera cittadinan­za. Rimane da assicurare, in tutto il Paese, il rigore dei non contagiati, la loro coscienza civile di restare chiusi nelle singole abitazioni. Per tutto il resto, i conti dei danni materiali e spirituali saranno fatti dopo, sapendo che in questi giorni difficili anche la nostra sanità inferma si è “armata”, scoprendo la sua età della ragione, e alle lagnanze ha sostituito la sfida contro una malattia oscura. Senza mai chiedere a nessuno l’indirizzo di casa, che sia sotto le Alpi o in vista del Mediterran­eo.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy