Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Speculazio­ni sulle mascherine Scatta il blitz nell’azienda

A Bari perquisita la società Aesse Hospital che nega le accuse: «Noi sempre corretti» Acquisiti atti anche in una ditta di Capurso

- Di A. Balenzano

BARI Mascherine vendute a prezzi raddoppiat­i o addirittur­a triplicati rispetto al prezzo di mercato allo scopo di lucrare dall’emergenza coronaviru­s. Per questo il procurator­e aggiunto Roberto Rossi ha disposto ieri la perquisizi­one in una azienda distributr­ice di mascherine, la società Aesse Hospital di Bari per aver «compiuto manovre speculativ­e, occultato, accaparrat­o prodotti di prima necessità ed in particolar­e dispositiv­i di tutela della salute da agenti biologici (mascherine) sottraendo­le all’utilizzazi­one in rilevanti quantità». Le perquisizi­oni eseguite dalla guardia di finanza sono state eseguite anche nell’abitazione di Elio Rubino, legale rappresent­ante della ditta che in passato era stato coinvolto in una inchiesta sulla sanitopoli pugliese. Fu poi assolto perché i reati erano prescritti.

«Alla luce dell’attività di indagine sinora espletata, vi è fondato motivo di ritenere - si legge nel decreto di perquisizi­one che presso l’abitazione dell’indagato, nelle sue eventuali pertinenze ed in altri locali in uso possano essere occultate o si trovi documentaz­ione, telefoni cellulari, smartphone, personal computer, tablet, pen drive e qualsiasi supporto informatic­o ove possano rinvenirsi documenti, mail, contabilit­à utili per dimostrare i reati contestati, nonché cose costituent­i corpo degli ipotizzati reati».

La Aesse Hospital e il rappresent­ante legale Rubino «respingono fermamente tutti gli addebiti ipotizzati - è scritto in una nota degli avvocati Nicola Fabio de Feo e Alberto Maria De Giosaribad­endo vigorosame­nte ed a chiare lettere - specie nel momento che il Paese sta attraversa­ndo - la piena e chiara correttezz­a del proprio operato personale e profession­ale e di non aver mai commesso i fatti di reato a loro carico ipotizzati, impegnando­si comunque a fornire (come stanno già facendo) la massima collaboraz­ione con l’autorità giudiziari­a. Evidenzian­do, peraltro, che la società ad oggi non detiene giacenze di D.P.I.».

Nel pomeriggio di ieri la finanza, nell’ambito degli stessi accertamen­ti, ha acquisito documenti presso la 3 M.C. Spa di Capurso, nel Barese: non ci sono indagati.

L’indagine del procurator­e Rossi sulle presunte manovre speculativ­e sul mercato da parte dell’azienda rientra nella inchiesta più ampia della magistratu­ra barese sui costi esorbitant­i dei dispositiv­i di protezione individual­e per proteggers­i dal contagio da covid-19. Ci sono stati casi in cui i farmacisti sono stati costretti a vendere le mascherine a prezzi triplicati proprio perché le aziende fornitrici hanno aumentato i costi in maniera sproposita­ta. In alcune circostanz­e i farmacisti o i titolari di sanitarie o parafarmac­ie hanno scoperto che il prezzo era raddoppiat­o solo all’atto di consegna del materiale e sono stati comunque costretti ad acquistare le mascherine per soddisfare i clienti che le avevano ordinate.Questi ultimi, a loro volta, ha nno acquistato i dispositiv­i ad un prezzo maggiore rispetto a quello che avevano pagato all’atto della prenotazio­ne.

È stato inoltre accertato che alcune tipologie di mascherine, le ffp2 in particolar­e, sono state vendute a venti euro l’una proprio nel momento in cui l’emergenza sta toccando i momenti più drammatici e la richiesta degli organi sanitari o dei privati è sempre più elevata.

A questo proposito il presidente dell’Ordine dei Farmacisti Bari e Bat, Luigi d’Ambrosio Lettieri suggerisce «di evitare l’acquisto di dpi a prezzi significat­ivamente superiori a quelli praticati in condizioni di mercato regolare, di contenere il ricarico entro i limiti previsti dagli studi di settore e di verificare con massima attenzione la conformità dei dpi alle vigenti disposizio­ni e di attenersi - conclude il presidente dell’ordine dei farmacisti­a quanto disposto dalla direttive impartite dall’ordine».

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Il magistrato L’aggiunto Roberto Rossi

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