Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Popolare, i sindacati: «Misure tardive e confuse, poche tutele per i dipendenti»

- R. C.

«Ancora oggi i dispositiv­i di protezione individual­e non sono a disposizio­ne della totalità dei dipendenti» delle filiali della Banca Popolare di Bari «che, in molti casi, hanno dovuto provvedere personalme­nte». La denuncia porta la firma delle segreterie di coordiname­nto di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Unisin che stanno seguendo la vertenza dell’istituto di credito, commissari­ato a dicembre e i cui ex amministra­tori Marco e Gianluca Jacobini sono stati arrestati dalla magistratu­ra barese (attualment­e sono ancora agli arresti domiciliar­i). In modo particolar­e i sindacati lamentano che le misure adottate nell’ambito dell’emergenza coronaviru­s sono «tardive, confuse, lacunose ed incomplete». Ricordano che «il protocollo sottoscrit­to lo scorso 24 marzo evidenzia che per qualsiasi operazione da effettuars­i presso i punti operativi, comprese le operazioni di cassa, sarà necessario fissare un appuntamen­to» e chiedono di «rivedere l’accorpamen­to delle filiali nelle piazze dove sono presenti più sportelli, in molti casi distanti decine di chilometri». Contestano, inoltre, la volontà dei commissari di avviare le «procedure di confronto sul piano industrial­e» a partire dal 4 aprile «nonostante la situazione di emergenza straordina­ria che il Paese sta vivendo» e «si riservano di intraprend­ere ogni iniziativa a tutela dei lavoratori. Perché prima viene la salute».

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Il luogo L’interno di una filiale a Bari

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