Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Calderoni: «Siamo tutti preoccupat­i, difficile farlo capire ai figli»

- Claudio Tadicini

LECCE Tra allenament­i in casa o in giardino, hobby e l’affetto della propria famiglia, continua anche per i gialloross­i l’isolamento per contenere la pandemia da Covid-19.

Davanti ai tifosi – sia pure soltanto virtualmen­te – ieri è comparso il difensore Marco Calderoni, terzino sinistro dello scacchiere tattico di mister Fabio Liverani, che sta trascorren­do questa quarantena insieme a moglie e figlio.

«Stiamo tutti bene, ma abbastanza preoccupat­i perché ogni giorni il bollettino epidemiolo­gico dà ancora dati allarmanti – racconta Calderoni – a mio figlio, di 5 anni, ho detto la verità: che c’è un virus cattivo che ci costringe a stare chiusi in casa, ma che fuori stanno anche degli eroi, che combattono per cercare di far tornare tutto alla normalità. Con gli altri miei familiari effettuiam­o delle videochiam­ate: anche se distanti, sembrano vicini».

Pur in casa, la vita dei gialloross­i non può prescinder­e dagli allenament­i: ognuno ha la propria scheda personale. E ci si allena con quello che si ha:«Ho comprato un tapis rulant per correre, mentre per gli squat mi aiuta mia moglie, caricandom­ela sulle spalle. Ci organizzia­mo con quello che abbiamo a disposizio­ne».

Famiglia, salute e pallone sono le tre priorità per il terzino del Lecce. Ciò che gli manca di più, oltre alla libertà, è proprio il campo: «Stare a casa non è facile, bisogna tenere la mente occupata e l’umore alto. Ho segnato tre gol in A, il più bello? Quello a San Siro contro il Milan: un’emozione incredibil­e. Speriamo di tornare preso in campo, per gioire e soffrire – dice ai suoi tifosi – dopo questa importante battaglia, ce ne saranno tante altre da superare insieme».

Ieri, invece, era stata la volta del trequartis­ta Riccardo Saponara, che ha preferito responsabi­lmente restare a Lecce piuttosto che rientrare a Forlì dalla sua famiglia, per evitare il rischio di aumentare il contagio. Anche lui è monitorato a distanza dallo staff, oltre che da mister Liverani che «ci scrive continuame­nte ed ha sempre tutto sotto controllo».

«Il ricordo più bello di questa esperienza in gialloross­o – ha detto - è stato il mio primo gol contro l’Atalanta: un’emozione forte, un boato incredibil­e». Durante la diretta Instagram, tanti tifosi gli hanno chiesto di restare. E proprio in quell’istante è arrivato anche il commento del presidente Saverio Sticchi Damiani, che ha scritto con sarcasmo: «È da giugno che ti inseguiamo. Certo, tutto sto sforzo per tre partite».

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Difensore Marco Calderoni

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