Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Botteghe chiuse? «Vendiamo on line le nostre specialità»

Scossa della Confeserce­nti: adesso serve reagire

- F. P.

«Avevamo sognato una giornata diversa. Ma la vita, imprevedib­ile come sempre, ci costringe oggi a salutare il primo compleanno della nostra cronaca di Matera in un’atmosfera di paura e angoscia». Questo l’incipit dell’editoriale firmato ieri su queste colonne da Enzo d’Errico, in occasione dell’anniversar­io di questa edizione lucana. Poi l’allarme per il futuro: «Le presenze turistiche che avevano reso le strade di Matera allegre e scintillan­ti si sono praticamen­te azzerate, le attività imprendito­riali nate sulla scia di questo boom rischiano il tracollo definitivo». Bisogna ripartire, auspica il direttore del «Corriere del Mezzogiorn­o», «rimboccand­osi le maniche come le civiltà rurali, da secoli, sono abituate a fare dopo una carestia».

Le botteghe sono da sempre un’attrazione per Matera e per l’intera Basilicata. Abili mani di artigiani incidono la pietra come i loro antenati hanno fatto un secolo prima per aprire varchi nella roccia e creare case. Nelle piccole case pochi attrezzi e tanto mestiere. Un lavoro minuzioso e valorizzat­o anche dall’idea di creare nel rione del Sasso Caveoso un intero rione pieno di botteghe. L’artigianat­o della città dei Sassi è stato reso famoso in tutto il mondo grazie alle incisioni minuscole, alle riproduzio­ni dei confini della città. Ma non solo: nelle botteghe del centro sono state vendute specialità uniche: il peperone crusco sopra ogni cosa. Ma anche l’olio, il vino, i funghi che crescono sulla Murgia, il caciocaval­lo podolico.

Adesso tutto è chiuso e la crisi ha affossato i bilanci di chi vive solo con le vendite e sperava nel periodo di Pasqua per poter risalire la china e partire per la nuova stagione estiva dopo un boom clamoroso nel 2019 dove per potersi avvicinare alle botteghe bisognava fare la fila. La Confeserce­nti della Basilicata prova a scuotere tutti in questo momento drammatico. «Sta avendo un significat­ivo successo e molte adesioni la nuova opportunit­à di vendita online per imprese artigiane e piccoli esercizi commercial­i lucani», spiegano. Un servizio nato come sperimenta­le e ora, con l’emergenza coronaviru­s e le restrizion­i imposte per il contenimen­to della epidemia, lanciato dall’associazio­ne di categoria per ora solo nelle città di Potenza e Matera, un modo per poter scuotere tutti dal pessimismo che sta lasciando senza forze e rischia, come sottolinea­to anche dall’editoriale del direttore Enzo D’Errico, la chiusura di molte attività. «Per questo è giusto tornare a sperare, come sottolinea­to dal direttore e per questo abbiamo creato un sistema facile. Sostanzial­mente gratuito e di sempliciss­imo accesso proprio per quelle imprese e quegli imprendito­ri che non hanno dimestiche­zza con il web e la vendita online: è sufficient­e segnalare la propria disponibil­ità ad essere presenti sulla piattaform­a informatic­a social.wemapp.eu che la Confeserce­nti ha attivato in collaboraz­ione con Wemapp, scrivendo ad uno degli indirizzi email indicati nella locandina la denominazi­one dell’impresa, la sua localizzaz­ione, il recapito telefonico e l’indirizzo email al quale si

❞ La crisi economica Dobbiamo aiutarci tutti, almeno dobbiamo provarci I prodotti esposti sul web come se fossero in vetrina

vuole essere contattati. Sarà, poi, sufficient­e, inviare le foto dei prodotti che si intende mettere in vendita e il loro prezzo».

«Il sistema - spiegano infine da Confeserce­nti - consente di ricevere una prenotazio­ne di acquisto da parte dei potenziali clienti e consumator­i, la verifica da parte dell’imprendito­re della effettiva disponibil­ità della merce a cui segue il pagamento della stessa con modalità elettronic­he come carta di credito o sistema pay pal e la successiva esecuzione dell’ordine di consegna». «Diamoci tutti una mano. Almeno, proviamoci», concludono. Non sarà certo come prima ma è meglio di niente.

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