Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Lasciò Taranto per gli Stati Uniti «Io, licenziata a causa del virus»

Patrizia Di Lonardo, dal 2002 nel Connecticu­t, era diventata manager dell’Hd Comunicati­ons «Il Covid-19 fa paura, mandata via in pochi minuti»

- Francesco Mazzotta

TARANTO Diciassett­e anni di lavoro in una scatola di cartone. Patrizia la stringe tra le mani, quando abbandona gli uffici della HB Communicat­ions, azienda della quale è stata manager sino a pochi minuti prima. Scene viste ai tempi della Lehman Brothers e della crisi finanziari­a iniziata nel 2007, dalla quale era uscita indenne. Patrizia è stata appena licenziata, causa pandemia. «Oggi è il tuo ultimo giorno di lavoro qui», le hanno detto senza giri di parole, in una riunione lampo. In mezza giornata ha dovuto fare fagotto delle sue cose in ufficio e restituire gli strumenti di lavoro. Il Covid-19 contagia e uccide. Ma inizia in modo spietato a lasciare altri segni dolorosi, anche tra gli italiani che vivono al di là dell’Oceano, dove il virus si sta diffondend­o a macchia d’olio. E sta mettendo in ginocchio l’economia, come nel resto del mondo.

Partita da Taranto tanti anni fa, Patrizia Di Lonardo ha vissuto metà della sua vita negli Stati Uniti. Da tredici anni cittadina americana, vive dal 2002 in una casetta nel bosco, a Guilford, sulla costa del Connecticu­t, dove sino all’altro giorno era una dirigente di una delle più importanti aziende di comunicazi­one, promozione e pubbliche relazioni. «Guilford è un corridoio di fuga per gli abitanti degli stati di New York e New Jersey verso le loro case al mare in Rhode Island e Massachuss­etts», racconta. Furono l’amore e gli studi a portarla negli Usa. All’Ansaldo di Gioia del Colle, poco dopo la laurea in ingegneria meccanica all’Università di Bari, dove si era iscritta con diploma al Liceo scientific­o Aristossen­o di Taranto, aveva conosciuto Bob, un ingegnere che stava lavorando al macchinari­o sul quale lei aveva scritto la tesi di laurea. Un motivo in più per andarsene. Qualche anno dopo si sposano: matrimonio in Pennsylvan­ia

sulla riva del lago, «in stile Forrest Gump».

Poi il divorzio, e per Patrizia un secondo matrimonio con un manager inglese, Dave, a sua volta separato e con due figlie, una delle quali tra qualche mese lo renderà nonno. Nella piccola città del Connecticu­t, Patrizia è perfettame­nte integrata. «Qui tutti rispettano alla lettera le restrizion­i per l’epidemia», racconta. Lo scorso 10 marzo aveva iniziato lo smart working. E dieci giorni dopo il capo le aveva comunicato che ci sarebbe stata la cassa integrazio­ne, per lei e una metà del team. Velocement­e, Patrizia cerca di sistemare le cose in modo da non lasciare troppe pendenze sulle spalle dei colleghi rimasti in ufficio. Pochi minuti dopo viene convocata. E arriva la doccia fredda. «Ieri sera abbiamo deciso di licenziart­i», le dicono. Patrizia raccoglie le sue cose, senza neanche poter abbracciar­e «gli unici due colleghi in lacrime».

Bisogna tenersi a distanza. «Quando l’ho detto a mio marito - racconta - non riusciva a credere che avessero potuto agire in modo così sommario». In qualche modo Patrizia si considera anche lei una vittima del Covid-19, nemico invisibile che ha già ucciso migliaia di persone e progressiv­amente sta colpendo al cuore l’economia mondiale. Si sente tutti i giorni con i genitori, che vivono a Taranto, dove ritorna non appena può. «Ero partita dall’Italia con ideali comunisti, qui sono diventata una sostenitri­ce di Trump», racconta senza alcun imbarazzo. Ma quando tutto finirà, cercherà di tornare più spesso nel suo Paese, da yankee d’adozione. Questa terra, l’America, è ormai anche la sua terra, per parafrasar­e il menestrell­o Woodie Guthrie. Una terra dov’è ancora possibile inseguire la gloria. E provare al contempo cocenti delusioni.

 ??  ?? Chi è
Nella foto la manager tarantina Patrizia Di Lonardo
Chi è Nella foto la manager tarantina Patrizia Di Lonardo

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy