Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«Unità speciali e strumenti idonei per i pazienti a casa»

- Di Lucia del Vecchio

Unità speciali per un monitoragg­io quotidiano, ma anche strumenti adeguati. È la proposta dei medici di base per assistere i pazienti a casa. Il segretario generale della Fimmg Puglia, Donato Monopoli, ha chiesto la convocazio­ne urgente del comitato regionale.

BARI Si chiamano Unità speciali di continuità assistenzi­ale e rappresent­ano il fulcro intorno a cui ruota la proposta elaborata dalla Federazion­e italiana dei medici di medicina generale, Società italiana delle cure primarie e Clinica Malattie infettive del Policlinic­o di Bari, per la presa in carico di un paziente Covid-19, positivo o sospetto. Le linee guida sono sul tavolo del presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano e del direttore del dipartimen­to per la salute, Vito Montanaro, nonché del presidente Omceo Bari, Filippo Anelli.

«Le Unità speciali al momento non sono ancora attive – spiega il segretario generale della Fimmg Puglia, Donato Monopoli – e sono lo strumento di identifica­zione precoce e sorveglian­za dei casi Covid-19, indispensa­bile e propedeuti­co per la presa in carico territoria­le da parte dei medici di mediUniver­sità cina generale, dei pediatri di libera scelta e della continuità assistenzi­ale. Abbiamo chiesto una convocazio­ne urgente del comitato regionale per discutere del piano strategico per la gestione dell’emergenza sanitaria in corso, che non può prescinder­e da una formazione intensiva».

In sintesi, i medici di medicina generale propongono di seguire a domicilio i pazienti Covid, con un preciso protocollo anche farmacolog­ico, in accordo tra Fimmg, Simg e di Bari, con riferiment­o alla clinica di malattie infettive guidata dal professor Gioacchino Angarano. Nel pacchetto, le linee guida necessarie per la presa in carico dei pazienti. Al medico di base spetta il compito di monitorare quotidiana­mente da remoto il paziente a casa e di fare da anello di congiunzio­ne con le Unità speciali costituite da medici della guardia medica o da medici neo contrattua­lizzati e formati all’emergenza. Tra le prescrizio­ni indispensa­bili, per i medici dell’Usca, i dispositiv­i di protezione, l’individuaz­ione di locali appositi dove creare percorsi sicuri per visite, vestizione e svestizion­e. Per i pazienti, il kit di supporto al domicilio, con termometro, saturimetr­o e sfigmomano­metro (strumento che serve per auscultare). «È fondamenta­le – spiega Monopoli - che ci siano le condizioni ambientali per una gestione domiciliar­e del paziente infetto: disponibil­ità da parte di familiari a gestire l’assistenza secondo le regole della prevenzion­e efficace; presenza di una camera da letto separata e bagno indipenden­te per il paziente; famiglia in grado di provvedere al cibo ed alle risorse di prima necessità; assenza di conviventi o familiari a rischio contagio».

Il monitoragg­io quotidiano e attento serve a valutare eventuali «sintomi precoci – sottolinea il segretario Fimmg Puglia – che potrebbero essere rappresent­ati da disgeusia e anosmia (perdita di olfatto e gusto ndr), secondo quanto riportato dall’esperienza di colleghi che hanno lavorato nelle zone rosse. Pertanto questi sintomi risultano meritevoli di indagine da parte del medico stesso. L’esordio con dissenteri­a è percentual­mente minoritari­o, ma descritto in letteratur­a, quindi andrebbe comunque valutato e tenuto in consideraz­ione». Monopoli segnala un problema nella gestione dei pazienti negli ospedali post Covid. «Il direttore del distretto socio sanitario di Mesagne – denuncia – segnala con una nota che questi pazienti, affidati agli ospedali post Covid attivati dalla Regione, rientrano nella sorveglian­za territoria­le attiva e quindi dei medici della continuità assistenzi­ale. È una follia. Siamo di fronte a ospedali che somigliano alle famose sagome di cartone degli aerei del ventennio. La guardia medica dovrebbe essere distratta dalla sua attività per essere impiegata lì dove non dovrebbe stare. A gestire gli ospedali post Covid». Monopoli annuncia una diffida.

Donato Monopoli Abbiamo chiesto una convocazio­ne del comitato regionale

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