Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Bimbi e passeggiate la bocciatura di Decaro «Aumentano i rischi»
Il sindaco di Bari boccia la circolare ministeriale «Si vanificano tutti gli sforzi per fermare il virus» La Regione attacca ma esclude misure più restrittive
«Così si vanificano tutti gli sforzi fatti per convincere la gente a restare a casa». Sono le parole dell sindaco di Bari e presidente dell’Anci Antonio Decaro commenta la nuova circolare del ministero dell’Interno sull’emergenza coronavirus. «Rischiamo - spiega Decaro - di trovare persone per strada in un momento in cui stiamo cercando di contenere il più possibile».
BARI L’ironia dei social: «Adesso vedremo i bambini spingere i genitori nei passeggini». Il rammarico dei sindaci, in primis di Antonio Decaro: «Così si vanificano tutti gli sforzi fatti per convincere la gente a restare a casa». La perplessità della Regione, che al momento esclude però possibili ordinanze restrittive. Fa discutere, e tanto, anche in Puglia l’ultima circolare del Ministero dell’Interno guidato da Luciana Lamorgese. Quella – sembrata ai più un pesce d’aprile – che consente ai genitori di portare a passeggio i figli nelle immediate vicinanze della propria abitazione o comunque di spostarsi assieme a loro in situazioni di necessità o per motivi di salute.
«Ma questa passeggiata ai tempi della pandemia è proprio necessaria?» è la domanda che campeggia sulle bacheche Facebook dei sindaci di mezza regione. E proprio nel corso di una diretta social il sindaco di Bari, nonché presidente nazionale dell’Anci Decaro avverte: «Rischiamo di trovare persone per strada in un momento in cui stiamo cercando di contenere il più possibile perché ci siamo accorti che contenendo, con le restrizioni, stiamo appiattendo quella curva che non sta per fortuna raggiungendo il picco. Così on sarà facile convincere le persone a uscire solo se c’è davvero bisogno».
Il sindaco di Bari poi aggiunge: «Non mi sono mai permesso di fare nessuna vacasa». lutazione sulle restrizioni, sul loro aumento o allentamento, perché dipendono da studi che vengono fatti dagli scienziati e dalla cabina di regia».
Proprio a Bari, ad esempio, da circa una settimana il Comune consente sì uscite «speciali», ma a particolari categorie, come minori e adulti con spettro autistico e disturbi del neurosviluppo, all’interno di un’area dedicata, il parco Clipper al quartiere Poggiofranco. Di delusione parla Domenico Vitto, sindaco di Polignano e presidente Anci Puglia: «Dove vediamo un’esigenza reale, non ci tiriamo indietro, ma questi chiarimenti del Viminale non mi hanno affatto convinto. Occorre continuare a restare a Anche dalla Regione Puglia l’invito alla massima prudenza. «Siamo in una situazione di massima allerta, allentare ora questa attenzione potrebbe essere un po’ rischioso. Dobbiamo restare in casa il più possibile» è il monito del professor Pierluigi Lopalco, coordinatore scientifico della task force regionale per l’emergenza covid-19.
Il governatore nonché assessore alla Salute Michele Emiliano esclude per ora ordinanze regionali più restrittive rispetto alle indicazioni del Viminale e che quindi stoppino sul nascere la possibilità di passeggiate genitorefiglio. «Non esiste la possibilità di un atto urgente – spiega - che si può emanare solo in presenza di un incremento dell’epidemia».
E al presidente della Regione è rivolta la petizione online lanciata dall’associazione «Come nasce una mamma»
Antonio Decaro In questo modo non sarà facile convincere le persone a restare a casa
Domenico Vitto Non mi convincono le parole del ministro Non c ‘era alcuna esigenza reale
La protesta Pronta una petizione contro l’ordinanza Un’associazione chiede regole certe e sicure
sulla piattaforma Change.org: «Chiediamo un’ordinanza regionale che vieti le passeggiate genitore-figlio a chi non può dimostrare di avere esigenze di salute particolari (bambini con disabilità intellettiva, disturbi dello spettro autistico e/o patologie psichiatriche, al fine di prevenire e gestire emergenze comportamentali». «L’epidemia non è passata e in questa situazione – dicono i promotori - non possiamo affidarci al buonsenso dei genitori nel gestire la presa d’aria e di sole dei figli. Occorrono regole e controlli certi».