Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Crollano due case Muore una 80enne
Foggia, i titolari sono testimoni in un processo al racket. «Non chiuderemo»
FOGGIA Nuovo attentato dinamitardo al centro per anziani «Il sorriso di Stefano» di Foggia il cui amministratore è Luca Vigilante. Una bomba è stata fatta esplodere, poco prima delle 3 di ieri pomeriggio, davanti alla saracinesca della residenza sanitaria in via Acquaviva. La deflagrazione ha divelto la saracinesca dell’attività, distrutto l’insegna e danneggiato alcune automobili che erano in sosta nella zona.
Un forte boato, avvertito anche in numerosi altri quartieri della città anche abbastanza distanti da via Acquaviva, ha di colpo, tolto il silenzio alla città già impaurita dall’emergenza coronavirus. In pochi minuti sul posto sono giunte diverse squadre dei vigili del fuoco del comando provinciale, pattuglie dei carabinieri e agenti della polizia. In via Acquaviva anche una unità del 118 che, fortunatamente, non è dovuta intervenire visto il centro per anziani è chiuso.
Non è la prima volta che l’attività di Luca Vigilante viene presa di mira dalla criminalità organizzata. La prima bomba era stata fatta esplodere il 16 gennaio. «Queste situazioni portano ad un disagio anche a livello sociale. Mi metto nei panni di chi abita in questa zona. Perché questa gente deve vivere col patema di un qualcosa che oramai non sappiamo più decifrare». È il primo commento di Luca Vigilante che dopo la notizia dell’attentato è giunto sul posto per verificare di persona i danni subiti. «Non è giusto – ha aggiunto Vigilante - per questa città e per tutti i cittadini. Non riesco a trovare le parole per commentare quanto avvenuto. Per giunta questa volta è accaduto non di notte, ma in pieno giorno». E Vigilante ha ribadito che nonostante le intimidazioni subite non chiuderà l’attività. «Non esiste proprio che possiamo chiudere. Stiamo parlando di una struttura che gestisce le fragilità di esseri umani. Se chiudessimo in queste circostanze, avremmo fallito tutti.
Abbiamo perso il significato del termine paura, si va avanti».
«Il Sorriso di Stefano» è una struttura della Sanità Più, la società cooperativa che fa capo a Luca Vigilante e il cui fratello Cristian è il responsabile delle Risorse Umane. Quest’ultimo è rimasto vittima, la notte del 3 gennaio scorso, da un altro attentato: un ordigno è stato fatto esplodere sotto la sua automobile in via d’Aragona, in zona Villaggio Artigiani. Sugli attentati ai fratelli Vigilante, compreso anche quest’ultimo, oltre che la procura di Foggia indaga anche la direzione distrettuale antimafia di Bari. I Vigilante dall’ultimo attentato hanno la scorta.
Luca Vigilante ed il suocero Paolo Telesforo sono parti offese nel processo «Decima Azione» dove alla sbarra ci sono diversi esponenti della criminalità accusati di estorsioni e tentati estorsioni a commercianti e imprenditori della città. Cristian Vigilante, invece, è testimone del tentativo di estorsione da parte di due presunti affiliati al clan Moretti: una vicenda che rientra sempre nel processo «Decima Azione».
Nel mirino Christian Vigilante, che con il fratello Luca gestisce il centro, è già stato vittima di un attentato