Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Cuce mascherine e poi le regala a chi ne ha bisogno
CORATO Quella di Savio Fusaro non rientra nell’elenco delle attività ritenute essenziali dal decreto dello scorso 22 marzo. Non ha rinunciato, però. a recarsi nel suo laboratorio di tappezzeria per lavorare. Le sue macchine continuano a funzionare senza sosta per produrre mascherine. «Ne produco una al minuto e non mi sposto neanche per il pranzo» racconta il tappezziere di Corato. Nessuno gli ha chiesto di lavorare così intensamente. E non ha alcuna commessa da consegnare. Il lavoro fatto su quelle cucitrici serve a garantire la protezione per chi è in prima linea nell’emergenza o semplicemente per chi non ha la possibilità di procurarsi il dispositivo. «Cucio le mascherine e le regalo, non voglio soldi. Lo faccio perché c’è bisogno. Sono tante le persone che mi chiedono le mascherine ma preferisco donarle a chi ne ha più bisogno, in particolare agli anziani più esposti al rischio e ai bambini affinché siano più protetti» spiega. I tessuti sono anallergici e antistatici, quelli utilizzati per le produzioni di qualità. «Ne ho consegnate alcune ai vigili del fuoco, a chi lavora nelle case di cura, agli esponenti delle forze dell’ordine in prima linea in questa emergenza». Un lavoro svolto nel silenzio di una bottega che si ripaga della sola gratitudine. «Mi gratifica un semplice ringraziamento. La mia speranza è che questo momento passi in fretta e che si possa tutti, finalmente, ritornare alle nostre quotidiane occupazioni», conclude.
Savio Fusaro Lo faccio perché c’è bisogno. Sono tante le persone che me le chiedono ma preferisco donarle