Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
Caos rifiuti, lo stoccaggio nelle aziende
L’ordinanza è stata firmata prima che in città scoppiasse una crisi rifiuti senza precedenti. La regione Basilicata ha autorizzato la ditta La Carpia di Ferrandina a stoccare i rifiuti combustibili, nel piazzale davanti l’impianto in attesa che Italcementi riapra le porte e torni a bruciare tutto. La Giunta si è salvata in calcio d’angolo prima che si interrompesse la raccolta di indifferenziato nei comuni di Matera e provincia. La crisi era stata annunciata due settimane fa da una lettera inviata da La Carpia alla regione Basilicata nella quale si faceva presente il rischio concreto di blocco della raccolta. Questo perché i cementifici sono stati chiuso con il decreto Conte che ha fermato le attività ritenute non essenziali. La Carpia crea rifiuto combustibile che viene usato da Italcementi e così smaltisce tutto il carico. Dato che la ditta è chiusa i cumuli sono tanti. Per questo la regione ha autorizzato a stoccarli nello spazio ha nella ditta e non all’esterno come era stato richiesto inizialmente. Seguendo le nuove direttive nazionali, l’ordinanza ritorna sulle modalità di raccolta, di trasporto e di smaltimento dei rifiuti urbani integrando le disposizioni già fornite ai Comuni. I rifiuti prodotti nelle abitazioni di persone risultate positive al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria, non devono essere trattati con il sistema della raccolta differenziata. Sono previste alcune precauzioni nella chiusura e nel deposito dei sacchetti. L’ordinanza stabilisce anche procedure particolari per lo stoccaggio dei rifiuti prodotti nelle abitazioni di chi, invece, è in quarantena fiduciaria con sorveglianza attiva. Ai cittadini è anche chiesto di continuare la differenziata.