Corriere del Mezzogiorno (Puglia)
A 125 anni dalla nascita non conosce tramonto il mito di Rodolfo Valentino
Tre libri appena pubblicati si occupano del divo, la sua immagine e le sue poesie
Quando Rodolfo Valentino fu ricoverato, nel 1926, al Polyclinic Hospital di New York, il centralino dell’ospedale ricevette oltre duemila telefonate al giorno da donne di tutto il mondo. La Valentino-mania raggiunse il suo culmine quando il divo di Castellaneta morì, il 23 agosto dello stesso anno: oltre 50 mila persone parteciparono al suo funerale newyorchese e altrettante al secondo corteo funebre a Hollywood. Valentino fu il primo, e unico, divo del cinema muto per il quale decine di donne tentarono il suicidio all’indomani della sua scomparsa, causata da una violenta ulcera gastrica che lo uccise a soli 31 anni. Tre furono i suicidi accertati, tra cui quello della giovane starlet Peggy Scott.
A ricordare gli incredibili primati legati alla fama del divo della Settima Arte è il recentissimo Dead Famous, volume pubblicato in tutto il mondo dalla Orion Publishing e firmato dallo storico Greg Jenner, volto e voce della Bbc e noto divulgatore britannico di storia e cultura popolare. Nel suo volume, uscito lo scorso 19 marzo, lo studioso analizza i concetti di fama e di celebrità prendendo in esame oltre cento storie di attori, sportivi, musicisti, cantanti, politici e performer a cui sono legate storie straordinarie in termini di costruzione della leggenda, di percezione del mito e – spesso – di morti premature o improvvise.
A 125 anni esatti dalla sua nascita, avvenuta nel maggio del 1895, Rodolfo «Rudolph» Valentino – al secolo Rodolfo Pietro Filiberto Raffaello Guglielmi – conserva uno status inattaccabile. Il leggendario attore scatenava scene di isteria e fanatismo e ancora oggi la sua tomba al Mausoleo della Cattedrale dell’Hollywood Forever Cemetery di Los Angeles è meta di pellegrinaggi. «La morte di Valentino è una delle più grandi tragedie che abbia mai colpito il mondo cinematografico. Come attore egli possedeva arte e distinzione», scrisse di lui il grande Charlie Chaplin.
Nei giorni scorsi, Messaggi Edizioni ha pubblicato un volume di illustrazioni interamente dedicato al mito-Rudy, intitolato Rodolfo Valentino omaggio al mito: a dare origine a questo lavoro editoriale è l’omonima mostra tenutasi nel 2018 negli spazi della Pinacoteca Civica di Cassano delle Murge. Curata da Alessio Fortunato, Michele Giangrande e Angela Varvara, la mostra presentava una serie di opere firmate da decine di artisti e illustratori, che oggi sono imprigionate nelle pagine del volume.
«Rodolfo Valentino fu senza dubbio il primo, autentico divo del nascente cinema», spiega la scrittrice e saggista Edvige Cuccarese, che recentemente ha dato alle stampe il libro La poesia di Rodolfo Valentino, uscito per i tipi de Il Convivio. Valentino era, infatti, anche un poeta, piuttosto apprezzato dai suoi contemporanei: «Anni fa – spiega la Cuccarese – mi ritrovai a conversare con alcuni amici americani che mi dissero di avere alcune poesie dell’attore, in versione inglese ma anche in italiano. Scoprii un Rodolfo Valentino “poeta”: fu quello il momento che capii che solo così avrei potuto avvicinarmi all’uomo, a Rodolfo Guglielmi. Iniziò il mio viaggio nei suoi pensieri, nelle sue emozioni e decisi di scrivere questo saggio». Nelle sue poesie trovano spazio omaggi al tenore Enrico Caruso, riflessioni sulla natura e, naturalmente, sull’amore. L’uomo oltre il divo, un giovane italiano divenuto icona irraggiungibile del cinema internazionale: «Le donne non sono innamorate di me, ma della mia immagine sullo schermo. Io sono soltanto la tela sulla quale le donne dipingono i loro sogni». Parola di Rodolfo Valentino.