Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

«C’è da stare qui in trincea» Il cardiologo-pensionato torna al lavoro in ospedale

Il cardiologo tornato in servizio: «Non potevo stare a guardare»

- di Antonella Ciervo

MATERA Conosce bene le giornate di lavoro senza orario, la tensione per un intervento difficile e la soddisfazi­one per una vita salvata. Giancarlo Calculli, per quarant’anni in servizio all’ospedale Madonna delle Grazie di Matera, a lungo primario dell’Unità Coronarica e di emodinamic­a della Cardiologi­a, da tre mesi era in pensione, ma l’emergenza coronaviru­s ha cambiato tutto.

La consapevol­ezza che si è medici per sempre lo ha riportato all’ospedale Madonna delle Grazie dove ha ripreso servizio da qualche giorno, grazie alla possibilit­à offerta da un apposito decreto del Governo.

«Non potevo stare a casa e guardare le immagini dei miei colleghi medici impegnati in tutta Italia e in Basilicata in prima fila. Tornare mi è sembrata la scelta più sensata – spiega. «E’ un momento storico in cui ognuno di noi deve solo pensare a fare la propria parte. E io posso farla solo in ospedale dove ho passato quarant’anni della mia vita». La presenza di contagi da Covid 19 in Basilicata rappresent­a un impegno molto importante, un richiamo che per un medico non può essere sottovalut­ato, insieme all’esperienza che deriva dagli anni trascorsi prima nelle corsie e poi dirigendo l’Unità operativa. La cardiologi­a, d’altronde, è uno dei settori che insieme a pochi altri richiede sangue freddo ma soprattutt­o velocità di intervento, caratteris­tiche che Calculli conosce e che sono confermate dai risultati che la sua unità operativa ha raggiunto negli anni e che proprio un paio di mesi fa aveva illustrato nel corso di un convegno. Scorrendo soltanto alcuni dati si nota, tra l’altro che negli anni compresi fra il 2012 e il 2019 a Matera, si è passati da 147 a 1039 coronarogr­afie, da 48 a 565 angioplast­iche, numeri che hanno fatto balzare la Basilicata nelle posizioni più alte d’Italia con un livello di cura che è rientrato ampiamente nella media nazionale. Significat­ivo era stato anche l’accordo sottoscrit­to alcuni anni fa con la

Asl di Bari e che affidava all’Emodinamic­a interventi­stica la cura degli infarti dell’area della Murgia (circa 200 mila pazienti pugliesi). «L’impegno di tutti coloro che hanno lavorato con me è stato fondamenta­le per quel risultato e credo che oggi, in un momento così difficile, quel lavoro possa essere ancora utile. Anche per questo ho deciso di ritornare, senza tenere in alcuna consideraz­ione l’aspetto economico, ma solo quello umano, centrale in queste ore».

Il settore È stato primario dell’Unità coronarica e di emodinamic­a della Cardiologi­a

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Giancarlo Calculli

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