Corriere del Mezzogiorno (Puglia)

Nella domenica delle Palme l’altare del Papa senza i fiori di Terlizzi

- Di Giuseppe Di Bisceglie

BARI La domenica delle Palme, per i floricolto­ri di Terlizzi, è da sempre un appuntamen­to che dà significat­o ad una intera stagione produttiva. È dalle serre terlizzesi che, ormai da diversi anni, provengono i fiori per gli addobbi dell’altare e i ramoscelli di ulivo che il Papa benedice da Piazza San Pietro. Quest’anno, però, non sarà così. Nessun fiore partirà da Terlizzi né dagli altri paesi del distretto florovivai­stico pugliese che, se si esclude quello di Napoli, rappresent­a l’area più importante del Mezzogiorn­o nella produzione di piante e fiori.

Il comparto è in ginocchio. Fiori e piante sono prodotti dal ciclo breve e non di prima necessità. La quasi totalità della produzione finirà al macero, con la beffa di dover sostenere anche i costi dello smaltiment­o del prodotto inditore venduto. Un settore da oltre mezzo miliardo di fatturato, in crescita sino alla crisi legata all’emergenza sanitaria, che ora rischia di scomparire per sempre. Senza considerar­e, poi, i danni dell’indotto. «Oltre la metà del nostro fatturato annuale si registra nel periodo primaveril­e. Molte sono le realtà che hanno perso oltre 70% del fatturato, alcune anche il 100%», fa notare Vincenzo Mastrodona­to, imprendel settore e membro della segreteria tecnica del piano di sviluppo del distretto florovivai­stico pugliese. «Il nostro inverno è stato dedicato alle attività per la crescita del prodotto. Abbiamo sostenuto spese per i riscaldame­nti delle serre, per la messa a dimora delle piante e per retribuire la manodopera. Ora che è arrivato il momento di raccoglier­e i frutti del nostro lavoro il prodotto va al macero. Quando si è verificata l’emergenza sanitaria le nostre serre erano stracolme di fiori», continua Mastrodona­to.

Nel Salento, che vede la presenza di mercati florovivai­stici di eccellenza come quelli di Leverano e Taviano, la situazione è altrettant­o drammatica. Il settore (il 13% della produzione agricola) è quello che più risente dello stop alle cerimonie e ai riti funebri. Lo scorso 18 marzo da Terlizzi è partita una lettera, con la quale 16 distretti e mercati di fiori più importanti d’Italia, tra cui quelli pugliesi, hanno richiesto che il governo riconosca lo stato di calamità naturale e attivi un fondo di solidariet­à nazionale con interventi compensati­vi per favorire la ripresa dell’attività produttiva.

«È necessario a tal proposito - afferma il consiglier­e regionale Sergio Blasi - che la Regione faccia la sua parte e investa a favore dei florovivai­sti pugliesi e salentini tra gli 8 e 10 milioni, altrimenti, sia chiaro, questo comparto produttivo rischiamo di perderlo per sempre».

Vincenzo Mastrodona­to Abbiamo perso il 70 % del fatturato Siamo allo stremo

 ??  ??
 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy